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COSENZA – Il consigliere regionale Orlandino Greco, eletto nella lista “Oliverio presidente”, è indagato per voto di scambio politico-mafioso. Un avviso di garanzia gli è stato notificato ieri dai carabinieri su mandato della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, in particolare del pm Pierpaolo Bruni che da tempo indaga sugli incroci pericolosi tra politica e criminalità in provincia di Cosenza. L’inchiesta si riferisce ai tempi in cui Greco era sindaco della cittadina di Castrolibero, da lui amministrata con consensi bulgari ottenuti sia nel 2003 che nel 2008. Entrambi i mandati, però, sono finiti sotto la lente dell’Antimafia per le dichiarazioni del pentito Ernesto Foggetti.
Quest’ultimo, infatti, sostiene che l’elezione di Orlandino fu favorita dal clan “Bella bella” cui, all’epoca, egli era legato. In cambio del sostegno offerto a Greco, sostiene Foggetti, il gruppo criminale ottenne ventimila euro in contanti che, dopo le elezioni, l’allora neosindaco avrebbe consegnato personalmente al boss Michele Bruni, oggi defunto. A fare da intermediario, per tutta la durata delle operazioni, sarebbe stato un candidato al consiglio comunale “fedele” al sindaco – Aldo Figliuzzi – oggi consigliere provinciale e anche lui destinatario di avviso di garanzia per corruzione elettorale. Non solo denaro, però. A sentire Foggetti, la contropartita ottenuta dalla cosca riguardava anche una serie di assunzioni in una cooperativa comunale che il primo cittadino dell’epoca aveva messo a loro disposizione. Proprio i beneficiari di quei posti di lavoro si ritrovano ora indagati insieme ai due politici: oltre a Ernesto Foggetti, ci sono suo padre Vincenzo e suo cugino Marco Foggetti.
Seguono poi Mario Esposito e altri due collaboratori di giustizia: Roberto Calabrese Violetta e Marco Massaro. Le dichiarazioni di Massaro e Calabrese sono allegate agli atti dell’inchiesta al pari di quelle rese da Vincenzo Foggetti che, prima interrompere la sua collaborazione con la giustizia, aveva riferito ai magistrati le proprie conoscenze sugli eventi elettorali di Castrolibero. Non sono Greco e Figliuzzi, comunque, gli unici politici cosentini finiti nel mirino dei collaboratori di giustizia.
Quest’ultimi, infatti, in altri interrogatori avevano gettato ombre analoghe sulle ultime elezioni amministrative della città capoluogo, accusando entrambi i candidati (Mario Occhiuto e lo sconfitto Enzo Paolini) di aver cercato il sostegno elettorale dei clan locali. Un’accusa simile è stata rivolta nel vicino comune di Rende, al candidato a sindaco poi eletto, Marcello Manna. Nessuno di loro, al momento, risulta ufficialmente indagato a differenza di Orlandino Greco per il quale, oggi, a Catanzaro, è in programma un interrogatorio al cospetto del pubblico ministero.
L’INTERROGATORIO – E’ durato circa tre ore l’interrogatorio di Aldo Figliuzzi, giunto negli uffici della Procura di Catanzaro accompagnato dal suo avvocato difensore ed ha subito raggiunto la stanza del magistrato titolare delle indagini, il sostituto procuratore Pierapaolo Bruni.
L’ex vicesindaco di Castrolibero, secondo quanto si è appreso, ha deciso di rispondere alle domande del pm, ma sul contenuto delle sue dichiarazioni vige il massimo riserbo. È stato, invece, rinviato ad altra data l’interrogatorio, previsto per questa mattina, del consigliere regionale della lista “Oliverio presidente”, Orlandino Greco.
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