Immagine di repertorio
2 minuti per la letturaDopo oltre quattro anni dal delitto, la Squadra Mobile di Bari ha arrestato un uomo di 51 anni ritenuto l’autore dell’omicidio di Salvatore Dentamaro, il 40enne che, travestito da donna, si prostituiva nei pressi di un ex pastificio di Bari-San Giorgio. L’uccisione risale alla notte del 23 settembre 2018. L’arrestato è un pescatore da diporto, Francesco Brandonisio, di Triggiano (Bari) ed è accusato di omicidio volontario.
Dentamaro – secondo l’accusa – mentre era in auto con Brandonisio per consumare un rapporto sessuale a pagamento, fu sorpreso alle spalle e colpito mortalmente. A Brandonisio i poliziotti sono arrivati al termine di un lungo lavoro investigativo che il gip che ne ha disposto l’arresto definisce “certosino». L’omicidio – secondo gli inquirenti – non fu pianificato ma «consumato con impulsività emotiva probabilmente per circostanze sopravvenute ed inaspettate».
L’arresto è stato eseguito sulla base di un provvedimento cautelare emesso dal gip del Tribunale di Bari che ha accolto la richiesta della Procura.
Le immagini acquisite dai sistemi di video sorveglianza hanno consentito di accertare che la vittima, dopo essere stata avvicinata da un cliente, alla guida della propria autovettura, aveva percorso alcune decine di metri e si era immessa nella stradina, seguita dall’auto del presunto omicida.
Lì fu commesso il delitto e le telecamere della zona ripresero l’autovettura del presunto omicida, una Fiat Punto di colore grigio metallizzato, con un tender di colore arancio posizionato sul tetto. Dopo l’omicidio, l’auto del killer rimase senza carburante e si fermò. Con l’aiuto di due persone ignare, a bordo di una Renault Clio grigia in transito, l’assassino la spinse sino a farla sparire dall’inquadratura della telecamera.
Le immagini non hanno consentito di rilevare la targa della Fiat Punto, quindi nel corso degli anni sono state analizzate le corrispondenze tra l’autovettura del video e tutte quelle di modello e serie corrispondenti, immatricolate e circolanti a Bari e in provincia (diverse migliaia). Inoltre, è stata tracciata la rete di legami e frequentazioni, anche occasionali, della vittima e sono stati svolti accertamenti su una rosa di sospettati.
A carico dell’arrestato è stato raccolto – secondo l’accusa – «un grave e convincente quadro indiziario”: la corrispondenza somatica tra l’indagato ed il soggetto apparso nel video, la sua disponibilità di una Fiat Punto con un tender colore arancio, la disponibilità di un immobile vicino al luogo del delitto, la frequentazione del mondo della prostituzione maschile e femminile, la detenzione di un coltello corrispondente a quello trovato sulla scena del crimine ed utilizzato per l’omicidio, l’impegno del suo cellulare di una cella telefonica compatibile con il luogo dell’assassinio.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA