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Francesco Biancardi con il microscopio Zeiss

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Unical, il laboratorio CM2 e Zeiss insieme per svelare l’invisibile

COSENZA – Andare all’essenza delle cose, capire fino in fondo cosa respiriamo, mangiamo, beviamo o mettiamo addosso, controllare la qualità degli oggetti che ci circondano e vivono insieme a noi. Tutto questo si fa in Unical, con sempre più accuratezza grazie al nuovo microscopio elettronico di cui è dotato il Cm2, vale a dire il Centro di Microscopia e Microanalisi dell’Ateneo.

GUARDA IL VIDEO: Il Cm2 e il nuovo microscopio Zeiss

Il laboratorio è ospitato nel cubo 15, fa riferimento al Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra e rientra nel progetto Sila (Sistema Integrato di Laboratori per l’Ambiente), infrastruttura citata dal Rettore Nicola Leone durante l’inaugurazione dell’anno accademico come uno dei fiori all’occhiello dell’università, finanziata dal Ministero con un progetto Pon nel 2012 e rifinanziata dalla Regione Calabria nel 2019.

Giovedì e venerdì scorsi la responsabile del Cm2 dell’Unical, la professoressa Rosanna De Rosa, ha aperto le porte del laboratorio per un convegno organizzato assieme alla Carl Zeiss, azienda leader nel campo della microscopia, per presentare le attività del centro e le potenzialità nel nuovo strumento su cui hanno già messo le mani i tecnici specializzati, il Crossbeam 350.

Rosanna De Rosa

«Il Cm2 – spiega De Rosa – è un laboratorio dov’è possibile analizzare la composizione di materiali organici e inorganici per tutta una serie di applicazioni, come la caratterizzazione dei materiali industriali e non, delle matrici ambientali (presenza di metalli pesanti nell’aria, fibre di amianto aerodisperse, quelle che chiamiamo PM10 e PM2,5), l’analisi della qualità dell’acqua (presenza di metalli pesanti o concentrazioni al di sopra della soglia di elementi che ne abbassano la qualità), la caratterizzazione composizionale di reperti archeologici (malte, ceramiche, metalli, vetri, pigmenti) per il restauro o l’attività forense nell’analisi delle scene del crimine e nell’individuazione della polvere da sparo».

Il convegno al Cm2

«La giornata di oggi è organizzata insieme alla Zeiss – prosegue la professoressa – per presentare le potenzialità di uno degli ultimi strumenti da loro presentati sul mercato, un microscopio elettronico a scansione Fib (Fascio ionico focalizzato) che permette di analizzare in maniera ancora più approfondita i materiali e caratterizzarne la composizione, uno strumento estremamente versatile che trova applicazione sia nel mondo industriale che in quello della ricerca».

Ospite dell’Ateneo, in rappresentanza dell’impresa tedesca con oltre 170 anni di storia, c’era Francesco Biancardi, marketing manager di Carl Zeiss Italia. «La nostra – racconta – è un’azienda nata sull’ottica, produttrice di strumentazione scientifica da laboratorio. Siamo qui in Unical per presentare l’ultimo arrivato nel laboratorio, un microscopio elettronico a scansione per l’analisi molto avanzata su scala micrometrica e nanometrica di materiali. Può essere utilizzato per la geologia (cristallografia dei materiali attraverso il detector di frazione degli elettroni retrodiffusi) per analizzare campioni biologici, per la nanotecnologia, per tutto ciò che richiede un ingrandimento molto spinto e una caratterizzazione sulla nanoscala. Dalla geologia, all’ambiente, dalla biologia, alla metallurgia».

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