Il primo Governo Meloni
2 minuti per la letturaLa cerimonia di giuramento del primo Governo Meloni è completata tra l’emozione e gli sguardi complici e decisi della neo presidente
IL primo governo Meloni, primo governo con un presidente del Consiglio donna della storia repubblicana, è ufficialmente nato ed è in carica. La Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, e i Ministri (LEGGI LA LISTA DEI MINISTRI CON I RISPETTIVI MINISTERI), infatti, hanno giurato nelle mani del Presidente della Repubblica pronunciando la formula di rito.
A questo punto, prima dell’effettiva assunzione dell’incarico, manca solo la cerimonia del passaggio di consegne con il governo uscente presieduto da Mario Draghi. La cerimonia della campanella, come si chiama in gergo, si svolgerà domani domenica 23 ottobre, alle ore 10.30 a Palazzo Chigi. Al termine della cerimonia, alle ore 12.00, si terrà la prima riunione del Consiglio dei Ministri.
IL GIURAMENTO DEL GOVERNO DI GIORGIA MELONI
È apparsa giustamente emozionata ma comunque ferma e decisa davanti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, Giorgia Meloni mentre recita a memoria la formula di rito: “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”.
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Giorgia Meloni non si è fatta trovare impreparata nel salone delle Feste del Quirinale, prima a giurare nelle mani del capo dello Stato come presidente del Consiglio.
L’impressione è di piena intesa con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In elegante tailleur nero e capelli sciolti, la presidente del Consiglio, si è quindi posta al fianco di Mattarella per il giuramento dei suoi ministri e tra i due sono frequenti sorrisi e scambi di battute.
Alla cerimonia erano presenti, in qualità di testimoni, il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Cons. Ugo Zampetti, e il Consigliere Militare del Presidente della Repubblica, Generale di Squadra Aerea, Gianni Candotti.
IL GIURAMENTO DI TAJANI E SALVINI
Antonio Tajani con una semi impercettibile incertezza, Matteo Salvini in modalità adrenalina. I due vicepresidenti hanno prestato il loro giuramento in modo diametralmente opposto. Antonio Tajani, da neo capo della diplomazia italiana, preferisce andare sul sicuro e legge, anche se rischia di sfuggirgli un avverbio, prontamente recuperato. Anche il titolare delle Infrastrutture, Matteo Salvini guarda il testo, almeno all’inizio, ma è al momento della firma che ha un momento “fuori potocollo”: lascia la penna dorata quirinalizia, che rotola per un po’ in direzione Mattarella, per inforcare gli occhiali e, recuperata la penna, posizionare la firma nello spazio dedicato. Quindi, stretta di mano di rito con il Capo dello Stato, e, con entrambe le mani, con Giorgia Meloni.
Il primo governo Meloni è pronto per la sfida di governare l’Italia.
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