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MATERA- Qualcosa non quadra nelle scelte che interessano Matera e che si vogliono operare nell’ottica del 2019 da parte di Ferrovie dello Stato. L’amministratore delegato Elia ha detto chiaramente che per l’infrastruttura servono 200 milioni e che dovranno essere altri, alias la parte politica, a definirne la priorità. Una scelta che per il momento non c’è, anzi la ferrovia Matera- Ferrandina al momento stando alle parole di Delrio a Matera e della stessa Regione, non sembra affatto la priorità e su Matera è chiaro che bisognerà ragionare in termini di priorità. Ciò che però non è chiaro nel discorso di Elia è il motivo per il quale un pendolino che fa Roma-Potenza in meno di tre ore non può arrivare a Ferrandina magari in tre ore e mezza o a Metaponto in quattro. Con altri interventi collegati come la Matera-Ferrandina su strada sarebbe comunque un servizio prezioso che metterebbe Matera a 20 minuti di macchina dalle Ferrovie dello Stato. Su questo però, malgrado da più parti sollecitato, Elia non ha chiarito ha parlato di servizi integrati e di bus che possono partire da Potenza in direzione Matera. Allora non si capisce perchè non potrebbero partire oggi da Salerno verso Potenza e Matera. Evitando anche il ricorso al pendolino, la realtà è capire se Ferrovie dello Stato vuole inserire la Basilicata, tutta e non a pezzi nel suo schema di interventi. Questa pare essere oggi la priorità. Se la Basilicata è una priorità ed allora si può fare benissimo per Ferrandina e Metaponto ciò che si fa per Potenza, se è un fastidio ed allora Ferrovie dello Stato può dirlo a chiare lettere. E questo ragionamento lo facciamo tenendo ben presente le priorità di cui ha parlato Elia cioè treni, tecnologie, servizi integrati ed eventualmente infrastrutture. Noi ragioniamo su treni, tecnologie e servizi integrati. L’infrastruttura cioè la Matera- Ferrandina è una scelta di priorità che dovrà legarsi con altre priorità in un quadro complessivo di interventi infrastrutturali che avrà inevitabilmente dei pro e dei contro, qualcosa da ottenere e qualcosa da concedere.
Intanto però il pendolino che fa Roma-Ferrandina in tre ore e mezzo pensiamo non costi 200 milioni, nè 100 e nè 50 e dunque è una scelta aziendale che Ferrovie dello Stato deve fare e su cui la parte politica cioè il governo nazionale e regionale deve impegnarsi. Ma quella linea va coperta tutta, per l’intera rete lucana coperta e non solo per un pezzo come ha detto Elia domenica mattina in Casa Cava. Poi comunque saranno necessari dei servizi integrati ma si tratterà di servizi che si coniugheranno molto meglio con le esigenze complessive del territorio. La battaglia e la discussione infrastrutturale rimangono vive ma su alcuni punti fermi è necessario che la politica, comunale e regionale in primis dica la propria. Più di quanto già fatto, andando soprattutto a definire un aspetto non trascurabile, le risorse che il Governo nazionale intende mettere a disposizione per le infrastrutture e per Matera 2019. Dopo di che si parlerà di strategie e priorità, il tutto in pochi mesi. Entro fine anno perchè su una cosa Elia ma anche Bruxelles nei giorni scorsi ha detto giusto e cioè che bisognerà fare molto in fretta. Sciogliendo i nodi e prendendo decisioni. Un buon punto di partenza e un pendolino che leghi Roma a Potenza ma anche Ferrandina e Metaponto in un tempo ridotto, entro le quattro ore. Tenendo dentro Matera e la Basilicata tutta in questo progetto. Perchè volere è potere ma Ferrovie dello Stato pare aver bisogno dell’in put giusto per non tagliare ancora fuori un pezzo della Basilicata.

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