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SCILLA (REGGIO CALABRIA) – Si profilano proteste eclatanti per difendere l’Unità di Oncologia e l’intero, ormai ex ospedale, “Scillesi d’America” di Scilla. Dal blocco dell’autostrada a una grande manifestazione per le vie cittadine, contro il continuo ridimensionamento del nosocomio costruito col sacrifico degli emigrati scillesi in America. Ridimensionamento che ha radici lontane ma che poi è di fatto iniziato con la gestione commissariale della sanità calabrese a firma dell’ex governatore Giuseppe Scopelliti, sebbene il concomitante avvio di importanti servizi e gli annunci sulla partenza di altri avessero fatto sperare nell’organizzazione di una struttura sanitaria sempre di più alto livello. Del resto, in questi anni, la stessa direzione ospedaliera ha spesso convocato la stampa per sottolineare le prestazioni di eccellenza offerte dallo “Scillesi”, al di là della graduale perdita delle funzioni ospedaliere (come la chiusura delle sale operatorie).

Tra i maggiori motivi di vanto, proprio l’Unità di Oncologia e le cure chemioterapiche dalla stessa offerte. Nessuno ne ha mai fatto presagire il trasferimento, fino a qualche mese fa. Eppure, ormai da diverso tempo è risaputo che lo “Scillesi” è destinato a essere Casa della Salute, struttura non ospedaliera e quindi non “abilitata” a prestazioni oncologiche. Eppure, sempre fino ad alcuni mesi addietro, si è continuato ugualmente a lavorare per far crescere e potenziare l’Oncologia a Scilla come se qui fosse dovuta restare per sempre. Anche e soprattutto per questo la decisione di spostarla a Melito è stata appresa come una vera e propria doccia fredda.

Una decisione contro la quale i pazienti oncologici promettono battaglia. E con loro pure l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Pasqualino Ciccone. Ieri mattina il primo cittadino ha risposto presente al raduno dei malati di tumore. Li ha visti incatenarsi davanti all’ingresso del nosocomio, ha toccato con mano la loro disperazione assistendo a pianti e urla. Ha ricordato loro di aver contestato fortemente il commissario Massimo Scura: «E’ in atto – ha detto Ciccone ai pazienti – un comportamento completamente scorretto nei confronti degli ospedali, che potevano essere chiusi e riconvertiti soltanto dopo l’apertura di nuovi ospedali! Mi piange il cuore vedervi così, è una situazione di difficoltà. Faccio un appello ulteriore, ma non a Scura, che credo sia completamente sordo a quelle che sono le esigenze del territorio. L’appello è al governatore Oliverio, l’unico che può difendere il nostro ospedale, affinché ci sostenga nella realizzazione di una manifestazione contro Scura per un comportamento che non ha nulla a che vedere con il ripiano economico della sanità. Ma serve il coinvolgimento di tutti i sindaci e dei cittadini. Per tutto ciò che ci compete, noi amministratori ci muoveremo subito».

Assieme al sindaco il consigliere delegato alla Sanità Filippo Cotroneo: «Siamo disponibili a tutto, anche a bloccare le autostrade: la nostra forza è la gente, il popolo. La sanità è di tutti e non si tocca!». A difendere lo “Scillesi”, da Bagnara, è arrivata la presidente Agess Silvana Ruggiero: «Ci hanno ridotto a esodati della sanità! Non vogliamo più tramiti politici ai tavoli rotondi, il Commissario Scura deve guardare a noi gente comune che soffre negli occhi, basta con la politica e i politicanti!». Tentativo estremo pure per salvare l’Unità di Riabilitazione Cardiologica, anch’essa in procinto di passare a Melito. In merito è intervenuta la segreteria provinciale Uil Fpl (Nuccio Azzarà, Nicola Simone, Francesco Politanò), diffidando i vertici della Sanità e della Regione a far sì che tale provvedimento non vada in porto, in considerazione della «mancanza di qualunque atto programmatorio e soprattutto in mancanza di atto aziendale».

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