X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

MELFI – Dopo gli arresti di alcuni noti spacciatori di Melfi era diventato – secondo gli investigatori – il punto di riferimento per il mercato della droga della città federiciana. E così nell’abitazione di Enrico Caputo, 23 anni, cognato di Ivo Lopa – l’uomo arrestato perché membro della banda che assaltava i bancomat con il metodo della “marmotta” – la Polizia ha trovato e sequestrato armi e droga. Il giovane, difeso dall’avvocato Giuseppe Colucci, è stato arrestato e trasferito in carcere, mentre è ai domiciliari la sua convivente, Silvana Gllucoj, 22 anni di origine romena, assistita da Luigi Spera.
Gli agenti della Squadra Mobile – Sezione criminalità organizzata – della Quesura di Potenza in collaborazione con i colleghi del Commissariato di Melfi, hanno proceduto dopo una serie di indagini informative e investigative alla perquisizione dell’abitazione di vico Ravenna a Melfi dove i due giovani risiedevano.
Durante le operazioni di polizia, all’interno di un’intercapedine ricavata tra un armadio e il pavimento sono state ritrovate, celate all’interno di due panni, una pistola semiautomatica calibro 6.35, munita di caricatore con sei proiettili, e una pistola revolver calibro 7.65, con matricola abrasa, con venti proiettili del medesimo calibro, di cui quattro con ogiva corrazzata.
Sempre in quella intercapedine ma anche in altri punti dell’abitazione, gli agenti della Polizia hanno trovato diversi involucri contenenti cocaina.
In tutto 20 grammi che al taglio e confezionamento i due provvedevano all’interno di un locale a adibito proprio per questo scopo. I diversi involucri venivano distinti l’uno dall’altro attraverso l’utilizzo di nastri adesivi di colore diverso.
Ogni colore stava a indicare il diverso peso e qualità della sostanza stupefacente, che veniva “tagliata” con l’impiego di mannitolo e poi avvolta in del cellophane trasparente (alcuni frammenti sono stati rinvenuti pure all’interno del cestello della lavatrice).
Non solo cocaina. All’interno di un peluche a forma di cuore appeso a una parete dell’abitazione veniva trovato anche alcuni grammi di hashish e un coltello utilizzato per tagliarlo.
Gli agenti della Questura di Potenza e del Commissariato di Melfi hanno cominciato a tenere d’occhio Enrico Caputo nel corso delle indagini effettuate sul conto dei componenti dell’associazione a delinquere responsabile dei numerosi assalti ai bancomat consumati negli ultimi mesi ai danni di uffici postali ed agenzie bancarie delle province di Potenza, Foggia, Bat e Bari. Soggetti tutti arrestati dalla Squadra Mobile nel corso dell’operazione denominata “Marmotta” .
La donna, di anni 22, di origini rumene, collaborava con Enrico Caputo nell’intesa attività di spaccio.
Per lei, a differenza del compagno, tradotto nel carcere di Potenza, sono stati disposti al momento gli arresti domiciliari.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE