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NAPOLI. Le “sorelle” che tenevano compagnia agli azzurri in classifica, a sei punti, Roma e Inter, sono state stoppate, una per aver reagito con tardività ad una pimpante ed efficace reattività dei bianconeri di Allegri, dopo la deludente prestazione al Ferraris contro la Samp, l’altra per aver subìto la brillante Lazio di Sarri, tornato a far esprimere ai suoi, la veloce e spettacolare idea di calcio: ed ora a chi è rimasto il compito di adempiere all’obbligo di rimanere da si in testa alla graduatoria? Agli uomini di Spalletti, chiamati a fornire risposte, in primis, agli scettici, ingrati, come sempre, nell’etichettare i due primi incontri di campionato, abbordabili, semplici, di facile lettura contro avversari di scarsa levatura, e, in secondo luogo, a coloro che stanno seminando illazioni al solo scopo di creare malumori all’interno del gruppo che si sta consolidando, dopo un lungo periodo di ritiro pre campionato, rendendo preoccupante la reazione di Osimhen (Ronaldo gli soffierebbe il posto ndr) che vuole, giustamente, giocare la Champions ‘s, avendo sudato per raggiungere questo traguardo insieme ai suoi compagni, quelli rimasti e coloro che hanno lasciato il club partenopeo.

Entrare nella testa del Presidente è opera ardua, ma due sono le considerazioni possibili: decidere per lo scambio, sperare che Ronaldo segni in Champion’s per andare facilmente agli ottavi e oltre, ed assicurare, sempre realizzando una messe di reti, la vittoria del titolo, non disprezzando i cento e più milioni da mettere in cassaforte per cercare di recuperare tramite il vulcanico Giuntoli, atleti del calibro di Kvara e dello stesso nigeriano…. Il calcio non è una scienza esatta, per cui è lecito ipotizzare tutto ciò, ma anche il contrario, ed all’anno in azzurro di CR7 nulla di certo si può garantire, mentre i ventidue anni della “testina forata” sono, di sicuro, sia una speranza concreta, in termini tecnici, stante l’affiatamento con l’intero gruppo, sia il valore economico, che difficilmente potrà scendere sotto la valutazione data dal club, oggi. Sarà solo e soltanto ADL a decidere se ascoltare il cuore, il portafoglio, i tifosi o, sempre meglio, l’allenatore! Intanto bussa le porte, non tanto la Fiorentina, quanto Italiano, il tecnico che ha sempre rovinato i piani del Napoli, sia con lo Spezia che con i viola, e sono ancora sotto gli occhi, l’eliminazione dalla coppa Italia, nella scorsa edizione, ed il blitz al Maradona, in campionato, che determinò l’inizio del l’allontanamento dalla zona scudetto. Dovrà Spalletti puntare sulla stanchezza dei grigliato, reduci dalla gara di Conference League, che avrebbe dovuto far perdere energie sia mentali che fisiche, per avere la meglio contro gli olandesi del Twente. E il tecnico toscano è stato fin troppo chiaro con parole ed espressioni nell’incontro con la stampa: “Chiunque vorrebbe avere le sue maglie, arricchendo così anche la mia collezione che avrete visto in tv. Se lei mi chiede ‘lo allenerebbe volentieri’? vorrei vedere quale allenatore eviterebbe una cosa del genere da raccontare per tutta la vita, ma come ha detto il procuratore non ci sono trattative. Parlando con ADL mi ha detto che non ha ricevuto niente di vero e mancano pochi giorni, penso sia difficile chiudere un’operazione simile. E’ il mio pensiero, poi sentite Giuntoli”.>


Su Osimhen: “Per uno forte come Osimhen il mercato è sempre aperto, si può svegliare il proprietario di turno perché è un grande giocatore. E’ un top, il rischio delle distrazioni del mercato si corre sempre”. E sul recente arrivo, Ndombele:”Si è allenato un po’ a parte, ma è tra quelli che hanno fatto vedere di essere abbastanza in condizione nell’amichevole. Si vede la modernità del suo gioco, il rendersi conto subito di dov’è il vuoto e di dove mettere la palla. Ci farà comodo”. Sulla gara:”Le difficoltà sono tante, la Fiorentina fa parte di quel condominio di cui abbiamo parlato spesso, Italiano sa fare il suo lavoro e metterci in difficoltà. Hanno impatto fisico, ti vengono addosso, sarà fondamentale muovere la palla e andarsi a inserire negli spazi che si creano, ma le squadre che fanno questo di solito hanno fisicità e un modo di marcare che non ti permettono di poter riconoscere quegli spazi”. I nove punti da raggiungere in graduatoria, i tifosi non li desiderano, li pretendono!

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