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“Il festival è cambiato negli anni ma abbiamo sempre avuto chiaro il
desiderio di non festivalizzare, di non richiudere il pubblico in
recinti. Lo Sponz ha sempre voluto essere un’esperienza di incontro, in
cui il paesaggio umano e quello naturale interagissero in libertà. Non
era certo che questa edizione si facesse ma siamo qui e l’anno prossimo
festeggeremo il decennale”. E’ Vinicio Capossela a soffermarsi in un
incontro on line sulla decima edizione dello SponzFest, in programma dal
21 al 27 agosto tra Andretta, Calitri e S. Andrea, dedicata quest’anno
al rapporto tra coltura e cultura della terra. “Dopo le restrizioni
imposte dalla pandemia, torniamo – spiega Vinicio- allo spirito della
festa con confronti e concerti in libertà che abbracceranno anche il
centro storico, con le sue grotte, come in un quadro di Escher”. Ricorda
come “abbiamo sempre accompagnato alla festa una riflessione su beni
comuni, dal treno all’acqua alla terra. Di qui l’idea di una serie di
incontri dedicati a un certo modo di intendere l’agricoltura che è anche
un modo per gettare semi su un diverso modo di intendere il rapporto con
gli altri, su una diversa maniera di stare al mondo. Come già in Emilia,
a Sogliano, ci confronteremo con realtà associative e con Andrea Segrà,
cercando di mettere in relazione chi pratica quest’attività agricola con
i territori”. Sottolinea come “E’ un’esperienza che si rinnova di anno
in anno, non c’è niente di istituzionalizzato, non c’è una fondazione,
ma c’è un coinvolgimento attivo dei territori. Credo che la cosa più
importante sia agire sulla consapevolezza dei territori. La nostra è una
realtà perché chi organizza e contribuisce all’organizzazione dello
Sponz sono persone che non vivono tutte sui territori ma è importante
anche aver generato comunità che non sono legate ai territori ma
trasversali. Quando ho visto l’esperienza promossa dal Forum dei giovani
con il concerto al Campo delle Madonnelle del “primo maggio in ritardo”
ho pensato che qualche seme fosse germogliato”. E sul problema atavico
dello spopolamento dei borghi che torna come oggetto di riflessione
anche nell’edizione di quest’anno “Non ho un osservatorio privilegiato,
abbiamo provato con lo Sponz ad aprire una riflessione sulle possibilità
delle aree interne, a partire dall’emergenza climatica. E’ un problema
serio su cui si fa una narrazione semplificata. I paesi hanno bisogno
innanzitutto di servizi, dall’assistenza sanitaria all’istruzione fino
ai trasporti o alla connessione a Internet. C’è bisogno di interventi
strutturali a livello nazionale. Oggi c’è, per fortuna, una coscienza
diversa che portare a un’inversione di marcia. Penso anche
all’agricoltura, che è una grande risorsa di queste terre. Certo, resta
il problema degli investimenti che finiscono sempre con l’essere
destinati ai centri urbani”. Quindi si sofferma sul programma che
culminerà il 27 con il concerto “Tutti in una notte” “Sarà un viaggio
nello spirito Sponz, dalle canzoni della cupa alla frontiera Al mio
fianco Alessandro “Asso” Stefana, Andrea La Macchia, Giovannangelo de
Gennaro, Peppe Leone, l’uomo tamburo, con il suo Bar Conchiglia,
diventato inno del festival, Mikey Kenney, Sol Ruiz e Victor Herrero. E
ancora Davide Ambrosio e il suo progetto legato al folclore di terra, la
voce straziata e toccata dalla grazia di Edda, l’anima raffinata e
artisticamente anarchica di Giovanni Truppi, lo sperimentatore della
voce John De Leo, la canzone militante di Mara Redeghieri, Micah P.
Hinson e la voce e la chitarra di Pietro Brunello. Ma mi piace
sottolineare anche il ritorno di Costantino Cinaski con i suoi poeti
rock, la frontiera vera ed evocata con Bobby Solo, l’omaggio alle
musiche dell’assenza, dal rebetiko al tango, con Dimitris Mystakidis, la
saudade della voce di Silvania Dos Santos accompagnata dalla chitarra di
Giancarlo Bianchetti, la raucedine nortegna di Sol Ruiz”
Il programma
Lo Sponz Fest 2022 si apre domenica 21 agosto a Sant’Andrea di Conza
dove nel tardo pomeriggio all’Episcopio, in occasione della decima
edizione della Festa del Libro, lo storico Erberto Petoia dialoga con
Vinicio Capossela sulla parte dedicata alle “terre dell’osso” in
Eclissica (Feltrinelli 2021).
Lunedì 22 agosto, sempre all’Episcopio a Sant’Andrea di Conza, alle
18.30 è la volta di Il suolo ci parla, un dialogo tra il giornalista e
scrittore Stefano Liberti, autore di Terra Bruciata, libro in cui
racconta le fragilità del nostro Paese di fronte alla crisi ambientale,
e il professore del Politecnico di Milano Paolo Pileri, autore di
L’intelligenza del suolo in cui spiega perché è indispensabile
proteggere la pelle del pianeta e salvare dal cemento l’ecosistema più
fragile. Il dialogo sarà accompagnato dalle musiche di Fabio Mina tratte
da Il significato delle ali, composizione che vuole celebrare quelle
culture antiche, oggi nascoste, isolate, considerate “primitive”, ma che
sono in realtà un esempio di consapevolezza, rispetto, forza e libertà.
A seguire ci sarà la proiezione di La Terra (1930) del regista ucraino
Aleksandr Dovženko, introdotta da Paolo Speranza, storico del cinema e
redattore di “Cinema Sud”. Il film sarà musicato dal vivo da Fabio Mina
in collaborazione con Giovannangelo de Gennaro e Peppe Leone.
Il centro storico sarà poi travolto dall’irriverente energia balcanica
del virtuoso del violino Fabrice Martinez insieme all’Axon Orkestra,
mentre nei vicoli del paese risuoneranno il tamburello di Peppe Leone,
lo psychedelic cuban blues di Sol Ruiz, i flauti di Giovannangelo de
Gennaro, il violino di Mikey Kenney. Verso mezzanotte, Vincenzo
Costantino “Cinaski” presenterà la sua ultima fatica letteraria, I
(miei) poeti rock, accompagnato dalla chitarra di Victor Herrero.
La serata culminerà con il live estroverso e disinvolto, tra testi
autoriali e arrangiamenti sbilenchi e mai banali, di Slavi Bravissime
Persone.
Si prosegue mercoledì 24 agosto spostandosi ad Andretta, dove alle 18 in
piazzetta Cavalier Russo Rita Labruna e Franco Cafazzo presentano
Colturiamo, vicende di donne, con le voci narranti di Alessandra
Mariani, Antonietta Gnerre, Giovanna Di Paola, Monia Gaita, Rita
Labruna, Rosaria Carifan e Teresa Stiso.
A seguire il concerto delle Faraualla, Sospiro: dal profondo la natura
originaria, la materia primigenia espressa nel canto.
Durante la giornata sarà visitabile la casa di Pasquale Stiso, oggi
Centro rifugio per donne vittime di violenza.
Alle 21.30 in piazza è invece la volta di America promised land, il
concerto di una voce che ha fatto la storia della musica nel nostro
Paese: Bobby Solo. A introdurlo Cicc’ Bennett, l’ormai leggendario
cantante a tenore e tenutario della pensionata Sala Veglioni del paese.
A seguire, il live di Micah P. Hinson.
Da giovedì 25 agosto lo Sponz Coultura rientra lì dove tutto è
cominciato, a Calitri. Si comincia alle ore 8,30 dalla Fontana dei
Provolacchi con una camminata in collaborazione con Irpinia Trekking sul
nuovo sentiero, preparato dalla Comunità Montana Alta Irpinia – Calitri,
che conduce al Lago delle Canne.
Dalle 16 al Cinema Rossini ci saranno poi le proiezioni di Donne di
terra di Elisa Flaminia Inno e Due donne al di là della legge di
Raffaele Schettino alla presenza degli autori. Nel centro del paese,
alla Torre di Nanno, apre anche il “Mercato Genuino Clandestino”, e alle
17.30 Luciano Capossela presenta SC○ultura presso SMAC Scuola Museo Arte
Ceramica. Ex Istituto D’Arte Salvatore Scoca.
Alle 18 si parte dalla Chiesa di San Bernardino per il primo
appuntamento di Paths of freedom / Sentieri di libertà: Mikey Kenney, la
sua voce, il suo racconto e il suo irish fiddle saranno le guide in una
serie di percorsi a tappe sonore e tematiche in cui musiche e testi
sottolineano l’importanza del camminare come espressione umana di
libertà e indipendenza, facendo rivivere i racconti passati di confisca
di sentieri e quello spirito di Resistenza con cui si è combattuto per
riaverli indietro, come sta succedendo ora per la natura e il suo
“rewilding”. Sarà anche l’occasione per celebrare la riapertura di due
sentieri da parte della comunità montana: un patrimonio da proteggere,
di cui sempre più spesso viene la comunità rischia di essere bruscamente
privata. Si parte percorrendo lo storico Sentiero della Cùpa.
Alle 19 in Piazza della Repubblica – dove terminerà il cammino – è in
programma l’incontro Le terre alte. Un progetto al centro dei margini
con Luigi Frusciante, professore di Genetica Agraria presso la Facoltà
di Agraria dell’Università “Federico II” di Napoli e promotore del corso
di laurea in Enologia e Viticultura ad Avellino; Ugo Morelli, docente di
Scienze Cognitive Applicate alla vivibilità, al paesaggio e all’ambiente
sempre presso la “Federico II”; Peppino Pelullo, agricoltore che si
occupa di biodiversità e coordinatore della rete “Terra e a capo” e
Mario Salzarulo, coordinatore del programma Forestazione nell’ambito del
Progetto pilota per le aree interne irpine. Coordina il giornalista e
scrittore Generoso Picone.
In Piazzale dell’Immacolata, alle 21.30, è la volta del concerto di una
delle protagoniste del panorama cantautorale italiano, dall’anima e
dalla voce uniche e potenti: Nada.
Infine, Parole d’altrove. Una notte con le musiche dell’assenza:
rebetiko, tango, duende, saudade e rancheras. Musiche che nascono da una
separazione, da uno sradicamento, e che per una notte rieccheggieranno e
si espanderanno nel cuore di Calitri. Protagonisti la lama del bandoneón
da Buenos Aires di Luciano Tobaldi, il duende della chitarra andalusa di
Victor Herrero, la liquorosa dalkas del rebetiko per chitarra di
Dimitris Mystakidis, la saudade della voce di Silvania Dos Santos
accompagnata dalla chitarra di Giancarlo Bianchetti, la raucedine
nortegna à la Chavela Vargas di Sol Ruiz, i tanghi transumati
all’italiano di Vinicio Capossela. Dopo un primo ritrovo nella piazza
dell’Immacolata, le singole musiche d’assenza e i loro interpreti si
troveranno a orari diversi nei Luoghi d’altrove, creando un cammino a
stazioni nel centro storico del paese: l’Arco degli Zingari, l’area
Buccolo, la scalinata che porta alla grotta di Valenzio, la
grotta-teatro Grottosky e Piazzetta Berrilli (Piazza dell’Orologio).
Venerdì 26 agosto in mattinata in Località Gagliano prendono il via alle
10.30 i laboratori a cura dell’associazione Terra Masta in
collaborazione con “Mercato Genuino Clandestino”, mentre nel pomeriggio,
alle 15.30, ci si sposta alla Neviera per il laboratorio “Filosofia
agricola” con i filosofi e scrittori Andrea Colamedici e Maura Gancitano
di Tlon, scuola di filosofia, casa editrice e libreria teatro da loro
ideata.
In Località Gagliano, il 26 e 27 agosto, ci sarà anche la mostra sugli
sposalizi del fotografo Simone Cecchetti.
Alle 17 il secondo dei Paths of freedom / Sentieri di libertà: in questo
percorso – in partenza da Località Gagliano – Mikey Kenney sarà
accompagnato da Gianluca Cestone e Domenico Nappo. A seguire, alle 19,
comincia Gaglianoodstock, una serata di sinergie territoriali realizzata
dal Forum Giovani di Calitri.
Si comincia con La Semina, con i live di Eko Orchestra, Antonio
Guerriero – Uranio Irpino, Makardia, Friestk, Livio e Manfredi,
Musicamanovella e Zeketam.
La serata ospiterà anche un intervento a cura dei ragazzi di Fridays for
Future.
A seguire, le danze nell’area Ballodromo de La raccolta – Cionna chi non
sponza con A’ Cunvr’sazion e la Banda della Posta, ospiti speciali
Vinicio Capossela, Armando Testadiuccello, Canio n’drandola e Giovanni
Sicuranza. Ci si sposta poi nell’area campeggio per Il Maggese –
campeggio in tenda e suoni notturni.
Sabato 27 agosto in Località Gagliano tornano dalle 10.30 i laboratori
di Terra Masta in collaborazione con “Mercato Genuino Clandestino”.
Nel pomeriggio, all’ombra del querceto della Neviera, nuovo appuntamento
con il laboratorio di “Filosofia agricola” di Andrea Colamedici e Maura
Gancitano di Tlon. A seguire il terzo dei Paths of freedom / Sentieri di
libertà, che terminerà sulla sommità della collina di Gagliano ai piedi
della Trebbiatrice Volante, l’opera simbolo dell’edizione 2015 di Sponz
Fest, con l’intervento Dallo spreco allo ius cibi: verso la cittadinanza
alimentare dell’agronomo, economista e professore all’Università di
Bologna Andrea Segrè.
Gran finale dalle ore 21 con ROLLING SPONZ REVIEW – TUTTI IN UNA NOTTE,
il concerto del collettivo formato dai musicisti – capitanati da Vinicio
Capossela – che da anni sono l’anima del Fest e che durante il concerto
trovano anche i loro spazi solistici, come Alessandro “Asso” Stefana,
Andrea La Macchia, Giovannangelo de Gennaro, Peppe Leone, Mikey Kenney,
Sol Ruiz e Victor Herrero. Un live che si svolge lungo set tematici, in
cui le canzoni di Capossela si alternano a quelli della “Rivista”, e
lasciano poi il palco agli ospiti speciali della serata: Davide Ambrosio
e il suo progetto legato al folclore di terra, la voce straziata e
toccata dalla grazia di Edda, l’anima raffinata e artisticamente
anarchica di Giovanni Truppi, lo sperimentatore della voce John De Leo,
la canzone militante di Mara Redeghieri, l’anima vasta, tormentata e
sincera di Micah P. Hinson e la voce e la chitarra di Pietro Brunello.
A chiudere la notte del Fest, l’Electro Organic Orchestra, un’esperienza
sonora e visiva ottenuta sfruttando gli impulsi dei batteri e degli
elementi organici raccolti nei giorni precedenti nelle acque ferme del
suolo della collina di Gagliano, fino a quando la luce non porterà il
nuovo giorno.
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