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MATERA – E’ stato di certo l’intervento più duro all’interno del dibattito, di proporzioni ridotte quanto ai tempi, che si è sviluppato lunedì sera in Consiglio comunale dopo la relazione del sindaco De Ruggieri che ha illustrato il programma.
Salvatore Adduce non ha mancato di sottolineare criticamente alcuni punti ed alcune “mancanze” rinvenute all’interno della lunga disamina del primo cittadino.
«Tra il discorso scritto e la parte a braccio vi è stato un richiamo generale a questioni epocali che sono già state elaborate negli anni e che sono alle spalle, De Ruggieri non si è voluto sottrarre alla sindrome di una partenza da zero che rischia di penalizzare l’impianto del programma e di non tenere conto di ciò che è già stato fatto.
Il tempo impiegato – ha spiegato Adduce al “Quotidiano” – nella presentazione del programma è servito per offrire il quadro entro cui si svolgerà l’azione dell’Amministrazione e non fatti concreti su cui intervenire e che sono apparsi scarsamente visibili.
Penso per esempio a questioni come il futuro di piazza della Visitazione, l’area Barilla, lo stadio, i parchi e la necessità di integrarli tra loro che sono stati trascurati o toccati fugacemente. Non è stato tenuto conto che Matera è già capitale nell’ambito dei servizi sociali di alto profilo che vengono portati avanti, ci sono 6 milioni di interventi già previsti. Non ho rinvenuto esempi concreti di rigenerazione urbana, mi aspettavo indicazioni su questo aspetto. Così come ricordo che abbiamo lasciato solo da approvare il regolamento urbanistico, anche la questione rifiuti di cui si parla ci ha visto porre le basi per completare i volumi e portare solo l’umido in centri di smistamento che ci sono in tutta la provincia.
Raggiungere gli obiettivi prefissati sarà ora ben più facile con i costi per il servizio di raccolta che erano decisamente più bassi delle necessità della città. Di questo stiamo parlando».
L’attacco più importante l’ex primo cittadino lo fa però sulle risorse da recuperare, sui soldi da ricercare, sul “cowboy con il lazo” scelto da De Ruggieri: «Ricordo che l’ingegner Nicoletti già aveva collaborato in molte circostanze con noi e si tratta di persona che dunque conosce bene alcune dinamiche. Ma credo ci si debba concentrare soprattutto su risorse che lasciamo in eredità a quest’Amministrazione. Parliamo di una cifra di almeno 100 milioni, 24 dai fondi di coesione e sviluppo più altri dal piano delle città tra scuola di via Bramante e La Martella, più quelli della zona franca urbana, più quelli che rientrano nel più grande progetto che questa regione deve portare avanti cioè Matera 2019 e che prevede già almeno 50 milioni di finanziamento».
Anche sugli interventi di confronto con il Governo nazionale su Sassi e sblocco del vincolo sulle assunzioni Adduce ritiene che si tratti di possibilità in cantiere: «Mettere altri 30 milioni sulla 771 non mi pare impresa così complicata, vi ero già riuscito io stesso nel 2008 prima che Tremonti li togliesse per destinarli ad altro.
Basterebbe un segnale del Governo nella prossima legge di stabilità per recuperare quei fondi che già erano stati resi disponili. Sulla questione delle assunzioni c’è forse qualche complicazione in più, servirà una collaborazione tra Mibac e Ministero dell’Economia e della Funzione Pubblica per ottenere la deroga ma già oggi Matera ha diritto a 20 milioni dal Governo e ad un impegno a mettere nelle condizioni di avere una pubblica amministrazione che crei le opportunità che ci servono. Sono le questioni che riguardano una sorta di intervento ad hoc per Matera 2019 di cui già si era parlato».
Nulla di nuovo dunque per Adduce che vede anche ricomparire progetti di cui pure aveva discusso anche lui come metropolitana e tangenziale ma che non erano riusciti ad avere una sorta di sintesi all’interno della precedente amministrazione.
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