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LOCRI- Lo sanno tutti, dirigenti sanitari, di ogni ordine e grado, e medici che soprattutto il turno notturno della domenica al pronto soccorso di Locri è quello che crea maggiori problemi e disagi perché per i codici rossi, gialli, verdi e bianchi c’è un solo medico. Proprio com’è successo nella notte tra domenica e lunedì notte: dopo 12 ininterrotte ore di lavoro da sola, la dottoressa Palma Romeo, ieri mattina alle 8 quando ha finito di lavorare, si è messa in macchina per far ritorno a casa ma durante il tragitto ha avuto un colpo di sonno e la sua auto è andata a sbattere contro un muro.

Il rischio che ciò potesse un giorno accadere c’era, lo sapevano tutti, era tangibile e adesso si è concretizzato. Solo il buon fato, e la bassa velocità, hanno salvato la vita della dottoressa Palma Romeo; l’ex primario del pronto soccorso di Locri se l’è cavata con importanti ematomi, contusioni e tanta paura per l’incidente.

«Questi turni di lavoro non sono sostenibili», hanno denunciato più volte i medici del pronto soccorso di Locri che è girone infernale. Un’emergenza da codice rosso. Per ben intendere la situazione basta fare due reali conti. I medici che vi lavorano sono meno di quindici, di cui nove sono addetti per le emergenze dei codici rossi e gialli mentre due ruotano nei codici verdi e bianchi.

Sembrerebbe però, che nella pianta organica del pronto soccorso della Locride ci siano più di undici medici ma nei fatti e nei turni mancano. I codici rossi e gialli necessitano di almeno due medici a turno, vien facile capire che servono sei medici al giorno e, invece, i soli nove presenti non riescono neppure a coprire due giorni.

Ecco che si vedono turni sovrumani di dodici e anche di più ore mentre l’utenza servita è di circa 131.985 abitanti suddivisi nei 42 comuni che compongono la Locride. A questi cittadini bisogna aggiungere adesso anche i tanti turisti. Si parla di circa 35 mila accessi al mese.

Di certo solo nella notte tra domenica e lunedì, prima dell’incidente, la dottoressa Romeo del pronto soccorso di Locri ha avuto 30 nuovi accessi più i pazienti che erano già ricoverati al pronto soccorso prima dell’inizio del suo turno. Dodici interminabili ore di lavoro che la dottoressa ha trascorso com’è nel suo stile e missione: senza mai fermarsi, senza alcun riposo, rivolta ai suoi pazienti, districandosi con umanità e gentilezza dai codici rossi a quelli verdi. «Non si è risparmiata un solo istante», dicono i pazienti che prima l’hanno conosciuta con il camice bianco e poi se la sono ritrovata di fianco come paziente.

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