Il pronto soccorso dell'ospedale Jazzolino di Vibo Valentia
3 minuti per la letturaVIBO VALENTIA – Tanta gente ieri mattina al pronto soccorso dello Jazzolino, persone in attesa di cure o loro familiari che affollavano la sala triage e lo spazio immediatamente antistante. È più esatto però dire: tanta gente anche ieri mattina, considerato che l’inconveniente si ripete ormai da una decina di giorni. Una situazione che suscita intuibili malumori e imprecazioni da parte degli utenti i quali si chiedono a gran voce come mai non s’intervenga non tanto ad eliminare (sarebbe un miracolo) ma quanto meno a ridurre un po’ i disagi.
Il motivo dell’affollamento è presto detto: a prendersi cura dei pazienti, nelle stanze dei vari codici, è un solo medico, non uno dei pochi che sono in forza al pronto soccorso bensì direttamente il direttore del servizio Vincenzo Natale. Assieme a lui un collega invalido che, appunto, poco può fare.
Accade infatti che, degli altri, alcuni sono in ferie, qualcuno in malattia, altri si sono trasferiti. Una situazione, insomma, ormai al limite dell’ingestibile che altrove avrebbe comportato un temporaneo e forte ridimensionamento, se non addirittura la chiusura, del pronto soccorso, con tutto quel che ne sarebbe seguito in termini di assistenza.
Un’eventualità scongiurata dall’inusuale, quanto apprezzabile, decisione di Natale: si è rimboccato le maniche e si è messo a sostituire i colleghi assenti. Chiariamo: di norma, l’interessato è sempre presente in corsia, pronto a dare disposizioni per il miglior funzionamento del servizio e a sovrintendere, ove necessario, all’assistenza.
Non era però mai accaduto che in servizio al pronto soccorso di Vibo ci fosse soltanto lui a doversi prendere cura direttamente dei pazienti. Il fatto che in gran parte si tratti di codici bianchi o verdi non sposta il problema: è pur sempre gente che aspetta per avere una risposta. Di conseguenza, essendoci un solo medico l’attesa si protrae per ore.
Emergenza personale al pronto soccorso di Vibo
Il particolare, unito alla persistente carenza, anche, di operatori sociosanitari, la dice lunga sulla precarietà del pronto soccorso di quello che è pur sempre l’ospedale principale della provincia. Chi ha buona memoria ricorderà certamente cosa esso fosse qualche decennio fa: locali angusti e poco o punto idonei, funzionamento rivedibile, pazienti perennemente infuriati. Poi però, proprio su input di Natale, che è uno dei massimi esperti calabresi di medicina di emergenza urgenza, l’Asp ha proceduto alcuni anni addietro ad una robusta ristrutturazione che lo ha migliorato di molto sotto l’aspetto alberghiero, logistico e un po’ anche di strumentazione.
Quella che non è affatto cambiata è la carenza d’organico: i medici mancavano allora e ancor più mancano oggi. La domanda allora è: a cosa è servito migliorare la struttura se poi non ci sono medici in servizio, tanto da indurre il responsabile a fare da sé? E fino a quando potrà farlo?
L’Asp cerca di correre ai ripari
A quanto si è potuto apprendere, l’Asp sta cercando disperatamente di alleviare la carenza di sanitari. È stato infatti pubblicato (in attesa del concorso per assunzioni stabili) un avviso per reclutare medici “con la partita Iva”, praticamente professionisti, sia dipendenti dall’azienda che esterni, i quali intervengano a coprire delle ore. Il termine per la presentazione delle domande scadeva proprio ieri.
Purtroppo però non c’è da farsi troppe illusioni, com’è noto infatti, finora tanti avvisi e concorsi per le varie specialità mediche sono andati praticamente deserti. I medici italiani insomma, per motivi che qui è perfettamente inutile richiamare, non sono interessati a venire a Vibo Valentia. Vedremo se nei prossimi giorni per il pronto soccorso si aprirà qualche spiraglio.
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