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LA NOSTRA Costituzione, all’art.32, sancisce che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti” Non c’è dubbio che la salute cui si fa riferimento sia anche quella mentale, come stabilito anche dalla giurisprudenza e dal diritto internazionale. Il Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali specifica infatti che gli Stati sottoscriventi “riconoscono il diritto di ogni individuo a godere delle migliori condizioni di salute fisica e mentale che sia in grado di conseguire”.
E se nel nostro Paese è cresciuta in maniera considerevole la consapevolezza dell’importanza della salute mentale, la classe dirigente stenta ancora a prendere le misure coraggiose di cui avremmo bisogno per rendere le cure psicologiche più accessibili.
Dallo scorso 25 luglio è possibile richiedere, tramite il sito dell’INPS oppure contattando il call center dell’istituto, il bonus psicologo introdotto dal cosiddetto decreto Milleproroghe. Hanno diritto a questo beneficio, erogato una tantum, tutte le persone con reddito Isee fino a 50mila euro che si trovino in condizione di depressione, ansia, fragilità e stress psicologica “a causa dell’emergenza pandemica e della conseguente crisi socio-economica, che siano nella condizione di beneficiare di un percorso psicoterapeutico”. Una volta inoltrata e approvata la richiesta, ciascun beneficiario riceverà un codice univoco da 12 caratteri da comunicare al professionista presso cui saranno effettuate le sedute di psicoterapia. Sarà poi la psicologa o lo psicologo psicoterapeuta a comunicare all’Inps il codice per ricevere il pagamento, che non potrà superare i 50 euro per ciascuna sessione. L’ammontare del bonus varia a seconda dell’Isee del richiedente e va dai 600 euro in caso di Isee inferiore ai 15mila euro ai 200 in caso di Isee tra i 30mila e i 50mila euro. Le domande inoltrate durante la prima settimana hanno già superato quota 100mila, ben oltre il limite finanziabile, e sono destinate ad aumentare.
Secondo David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi, rispetto all’inizio della pandemia le richieste sono aumentate del 40%. Secondo uno studio realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità e pubblicato sulla rivista Journal of Affective Disorders, gli italiani sono più depressi a causa della pandemia e a risentirne maggiormente sono soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni. Si tratta del primo studio italiano e uno dei pochi al mondo ad avere esaminato l’andamento dei sintomi depressivi in campioni rappresentativi della popolazione generale adulta, in un arco temporale lungo. Le interviste realizzate sono state oltre 55mila i risultati hanno mostrato un incremento dei sintomi depressivi nel bimestre marzo-aprile 2020 del 7,1%, seguito da un decremento (-4,4%) nel bimestre maggio-giugno e da un nuovo incremento nel luglio-agosto (8,2%). Entro la fine del 2020 è stato registrato un seppur graduale ritorno ai livelli registrati nel biennio pre-pandemico. I dati raccolti poi dall’Istituto Piepoli per il Cnpo nel rapporto dell’ottobre 2021 riportano un aumento significativo dei pazienti in terapia e, anche in questo caso, le fasce più colpite sono proprio quelle dei giovani: +31% fra i minori di 18 anni, +36% tra i 18 e i 24 anni, +25% tra i 25 e i 34 anni. A questi dati, già estremamente preoccupati, bisogna aggiungere la necessità di interventi urgenti volti a sanare la profonda sproporzione tra il sistema di assistenza psicologica pubblica e quello privato. Basti pensare che su 10 persone in cerca di aiuto psicologico, solo due lo troveranno nel pubblico e otto dovranno rivolgersi al settore privato, con costi per una seduta di consulenza e/o sostegno psicologico che oscillano tra i 35 e i 115 euro, mentre quelli per la psicoterapia individuale variano tra i 40 e i 140 euro.
La salute mentale diventa così un privilegio accessibile a pochi, per i quali il bonus psicologo rappresenta un’occasione preziosissima, ma anche temporanea. Chi riuscirà ad accedere al bonus potrà utilizzarlo entro 180 giorni, trascorsi i quali l’importo decadrà. Il benessere mentale è rilevante quanto quello fisico e le misure una tantum o le iniziative dal basso sono sì utili in tempi di emergenza, ma non bastano più. Secondo un sondaggio Ipsos, l’81% degli italiani ritiene che salute mentale e fisica abbiano la stessa importanza e il 19% ritiene che il benessere psicologico sia il problema più grave a livello di salute pubblica dopo il Covid e il cancro. La politica sarà in grado di rispondere in maniera strutturale a quest’emergenza?
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