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Papa Francesco

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ROMA – Prima una premessa: “Non voglio immischiarmi nella politica interna italiana”. Poi una raccomandazione, alla “responsabilità civica”. E’ quella che Papa Francesco – sull’aereo di ritorno dal Canada – fa ai partiti italiani impegnati nella campagna elettorale. Quanto a Mario Draghi, il Santo Padre ha sottolineato che nessuno può dire che “non fosse un uomo di alta qualità internazionale.”

Draghi si è dimesso. Bergoglio, assicura, non intende farlo. Quantomeno per il momento. “E’ una opzione normale“, spiega. Tuttavia fino ad oggi “non ho sentito di pensare a questa possibilità. Questo non vuol dire che dopodomani non cominci a pensare, no? Ma in questo momento sinceramente no”. E in ogni caso “sarà il Signore a dirlo”.

Il ginocchio continua a far male e sempre più spesso il Santo Padre ha dovuto far ricorso alla sedia a rotelle. “Non credo che possa andare con lo stesso ritmo dei viaggi di prima. Credo che alla mia età e con questa limitazione devo risparmiare un po’ per poter servire la Chiesa“, ha spiegato. Anche se la lista dei prossimi viaggi sembra essere comunque fitta: “In Ucraina vorrei andarci. Vediamo adesso cosa trovo quando arrivo a casa”. E a chi gli chiede se non sia il caso di considerare l’intervento chirurgico risponde che “non si scherza con l’anestesia“, manifestando così il suo timore ad andare sotto i ferri.

Bergoglio, anche se non si sbilancia, lascia aperta la possibilità che la Chiesa possa riconsiderare la sua posizione in tema di anticoncezionali. “L’indietrismo è un peccato perché non va avanti con la Chiesa”. Dunque il dovere dei teologi “è la ricerca, la riflessione teologica” e “non si può fare teologia con un no davanti. Poi sarà il Magistero a dire no, sei andato oltre, torna. Ma lo sviluppo teologico deve essere aperto, i teologi ci sono per questo. E il Magistero deve aiutare a capire i limiti”.


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