Aldo Gubitosi
2 minuti per la letturaArriva la decisione del plenum del Csm sulla posizione del presidente del Tribunale del Riesame di Potenza, Aldo Gubitosi, e, come anticipato dal Quotidiano (LEGGI), per il magistrato con rapporti con l’ex sindaco di Ruoti Angelo Salinardi, si tratta di un trasferimento ad altra sede.
Il plenum, nello specifico, ha deciso per il trasferimento d’ufficio per incompatibilità. Il massimo organo di autogoverno della magistratura ha approvato a maggioranza la delibera della prima commissione che dispone il trasferimento. La motivazione è «incompatibilità con l’ufficio di attuale assegnazione e con ogni funzione giudiziaria nel distretto di Corte d’appello di Potenza».
Sistema Salinardi, Gubitosi trasferito, ecco perché
Alla base della decisione, ci sono alcune intercettazioni che rivelano i suoi rapporti con Angelo Salinardi, imprenditore ed ex sindaco di Ruoti, arrestato con l’accusa, tra l’altro, di corruzione e calunnia.
Ma per i giudici determinante è stata anche la sua richiesta di astenersi dal collegio che avrebbe dovuto decidere proprio sul ricorso di Salinardi contro i domiciliari ai quali era stato sottoposto. In quella richiesta di astensione Gubitosi si era limitato a descrivere un rapporto di “conoscenza sporadica e occasionale frequentazione”.
Motivazioni flebili tanto che il presidente del Tribunale di Potenza ha respinto la richiesta.
In realtà, però, dalle intercettazioni legate alle inchieste emergeva un quadro diverso. Contatti stretti e rapporti non superficiali tanto che «la confidenza era tale da consentire di dialogare con commenti, anche non piacevoli, relativi ad altri magistrati del distretto di Potenza».
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Circostanze, queste, che hanno «determinato una grave perdita di imparzialità ed indipendenza del dottor Gubitosi nel territorio in cui lavora».
Dunque, si legge nella delibera approvata, «il rapporto fiduciario tra Gubitosi e l’ambiente sociale del distretto di Potenza risulta marcatamente compromesso, in maniera non rimediabile». Una situazione tale che «il magistrato non può esercitare, con piena indipendenza e imparzialità, le funzioni giudiziarie a lui assegnate».
Tutto ciò considerato, per il plenum del Csm «vanno quindi restituite piena serenità e piena credibilità all’ambiente». E tale ricostituzione di serenità e credibilità «impone il trasferimento».
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