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“Diktat Ue, Grecia al muro” (Repubblica), “La Grecia ora è con le spalle al muro” (Corriere della Sera) o “nell’angolo” (Messaggero e Mattino): l’Eurogruppo, nel documento partorito nella notte, pone un ultimatum ovvero le riforme entro mercoledì o la fine dei negoziati. Più forti i titoli di Fatto Quotidiano e Giornale, che parlano di “colonizzazione” tedesca e “invasione” subita dalla Grecia, cui è imposto il ritorno della Trojka.

Una delle immagini più cruente, usata da Daniel Cohn-Bendit in un’intervista al Corsera, è quella del dito incancrenito che i “rigoristi” vogliono tagliare pur di salvare la mano (Ue).

Il vertice di ieri a Bruxelles, insomma, delude le aspettative di ricucitura e impone un aut-aut sul debito che secondo il Sole24Ore è quasi una provocazione per accelerare la Grexit. È la linea dei falchi guidati dalla Germania, e nei commenti a caldo il governo greco si dice umiliato dal testo partorito nella notte tra sabato e domenica. “Waterboarding mentale” anche secondo The Guardian, che addirittura arriva a citare la pratica al limite della tortura applicata negli States: la testa immersa in acqua durante gli interrogatori di polizia.

Der Spiegel parla di “catalogo delle atrocità”.

Ora la palla passa di nuovo nelle mani della Banca centrale europea e di Mario Draghi, che si trova nella scomoda posizione di mediare tra “due proposte di Unione” come scrive Antonio Polito sul Corsera, ovvero le formiche tedesche e le cicale francesi, il primato dell’economia e quello dell’economia. Giulio Sapelli sul Messaggero parla di una “Unione tradita dai ragionieri” e sulla “fine dell’innocenza” con la conferma che l’Eurozona è a trazione tedesca.

Tsipras intanto è al bivio: rimpasto o governissimo, con elezioni anticipate sullo sfondo ma Syriza ancora in testa nei sondaggi. L’Eurosummit, intanto, continua oggi dopo la seconda notte di negoziati che non è detto non possa partorirne una terza.
Sulle prime pagine anche l’ultimo giorno del viaggio del Papa in Sudamerica e la terribile notizia di cronaca del Casertano dove la lite per un parcheggio si trasforma in tragedia: un agente di polizia penitenziaria di Trentola Ducenta uccide i vicini (padre, madre, figlio e un operaio che si trovava in casa loro).

In politica, segnaliamo l’intervista al Corriere della Sera in cui Roberto Speranza dice no al Pd allargato, un partito della nazione per come prefigurato da alcuni transfughi forzisti facenti capo al filo-renziano Denis Verdini: “Mi batterò da dentro il Pd per evitare questa deriva”, intima il 36enne potentino ex capogruppo alla Camera ed esponente di punta di Area Riformista.

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