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ROMA – E’ stata presentata alla Conferenza Stato-Regioni la proposta di riparto finanziario delle risorse nazionali disponibili per la Strategia Nazionale Aree Interne nel ciclo 2021- 2027, insieme con le modalità di selezione delle nuove aree e a un nuovo meccanismo di governance incentrato su un ruolo più pregnante delle Regioni. La proposta, messa a punto dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna in collaborazione con le Regioni e le Province autonome, è stata approvata. «Sono soddisfatta – ha dichiarato il ministro – perché, dopo aver portato a termine la sottoscrizione di tutti gli investimenti del ciclo precedente, alcuni dei quali bloccati da anni, siamo riusciti in tempi brevissimi a concordare con le Regioni le novità del nuovo ciclo. La Strategia era una macchina inceppata, ora è stata finalmente riattivata e decine di migliaia di cittadini ne riceveranno vantaggi».
I 198,6 milioni di euro sono stati ripartiti in tre fasce: 21,6 milioni in favore delle 72 Aree interne selezionate nel ciclo 2014-2020, per un importo di 300 mila euro per ciascuna area; 172 milioni in favore della costituzione e finanziamento di 43 nuove Aree interne, per un importo di 4 milioni di euro per ciascuna area; 5 milioni di euro, per una linea di attività di assistenza tecnica attribuita all’Agenzia per la coesione territoriale. Quanto alla selezione delle nuove aree, l’ammontare delle risorse disponibili (172 milioni di euro) ha consentito di finanziare 43 nuove aree, due in ciascuna Regione, ma poiché tre Regioni (Puglia, Friuli Venezia Giulia e Valle D’Aosta) hanno optato per l’individuazione di una sola nuova area interna nel ciclo 21-27, le quote residue hanno consentito il finanziamento di una terza area interna nelle quattro Regioni con la maggior quota di popolazione residente nei comuni interni (Sicilia, Lombardia, Emilia Romagna e Campania). Non è da escludere, in caso di attivazione di ulteriori risorse, il finanziamento di proposte aggiuntive. 33 delle nuove aree hanno già completato l’iter di approvazione. Altre 10 saranno formalmente «varate» entro l’estate.
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