Il teatro comunale di Siderno
3 minuti per la letturaCOSENZA – Il nuovo depuratore di Torre di Ruggiero. La Tangenziale est di Vibo Valentia. Un complesso di alloggi da riqualificare a Cassano Jonio. Ma anche il Teatro comunale di Siderno.
Sono solo alcune delle 20 opere calabresi, censite nell’Anagrafe delle “incompiute” del Mims, e contenute all’interno del dossier pubblicato, alcuni giorni fa, dal Centro studi Enti locali (Csel). Un dato in aumento rispetto a 5 anni addietro, quando le infrastrutture non ultimate erano 17, e che pone la Calabria in controtendenza rispetto al resto d’Italia: come rileva lo stesso Rapporto Csel, infatti, mentre più o meno ovunque il numero delle incompiute si è ridotto significativamente, la nostra Regione è l’unica a segnare una variazione positiva (+19%). Ciò si traduce in un aumento notevole degli oneri di ultimazione – ovvero dei costi necessari al completamento delle opere – pari a 101.556.754,50 euro rispetto ai 17.972.494,62 del 2020 – che, se rapportati al numero di residenti (1.860.601, dati Istat), ammontano 55 euro pro-capite. Una cifra che grava sulle tasche di ciascun cittadino calabrese.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono e dove sono collocati i cantieri lasciati “a metà”. Cominciamo col dire che nella quasi totalità dei casi i lavori di realizzazione, già avviati, non sono solo “in corso” ma risultano interrotti oltre il termine previsto per l’ultimazione per problemi di non facile o immediata soluzione.
In Calabria fanno eccezione solo l’isola ecologica con annessa discarica in località Roseto-Tavolella a Serra San Bruno e la realizzazione di una strada e dell’area mercatale di Belvedere Marittimo, dove – si legge nel report Csel – «non sussistono le condizioni per il riavvio», e la tangenziale est di Vibo Valentia, dove i lavori risultano ultimati ma «non collaudati nel termine previsto in quanto l’opera non risulta rispondente a tutti i requisiti previsti dal capitolato e dal relativo progetto esecutivo, come accertato nel corso delle operazioni di collaudo».
Addirittura – si evince dal dossier – i lavori per la costruzione di un Centro di formazione per persone diversamente abili a Torre di Ruggiero, per il completamento, da parte di Aterp, di due fabbricati con 24 alloggi nel Comune di Catanzaro e il recupero di alloggi nel Comune di Corigliano Rossano – costati rispettivamente 286.434,74, 1.684.910 e 861.966 euro – non sono mai partiti.
Il motivo? Mancano i fondi. Emblematico, poi, è il caso del capoluogo: a Catanzaro, infatti, lo stato di avanzamento dei lavori per realizzare i collegamenti meccanizzati tra l’area della stazione Sala, il parco e l’area dell’ex Gasometro con ascensori, di importo pari a 3.350.627,30 euro. è fermo al 5,35%. Tra le cause dell’interruzione, si legge nel documento, «fallimento, liquidazione coatta e concordato preventivo dell’impresa appaltatrice, risoluzione del contratto ai sensi degli articoli 135 e 136 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, o di recesso dal contratto ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di antimafia».
Stesso dicasi per la struttura polivalente di Taverna, costata 1.327.097,32 euro e non ancora completata. A Castrovillari sono ben tre le opere non finite, e in tutti e tre i casi si tratta di interventi sulla viabilità: l’adeguamento di via dell’Agricoltura e di via Falese, la realizzazione di viale dello Sport e la riqualificazione della piazza in via dell’Agricoltura, fermi per non meglio precisate “cause tecniche”. Ancora, a Siderno, il teatro comunale aspetta di poter aprire i battenti al proprio pubblico: per ultimarlo, però, mancano 5 milioni. Che non ci sono.
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