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PELLEZZANO. La leggera brezza che accompagnava la serata, resa austera dalla presenza dell’attore, sceneggiatore, musicista, regista Enzo de Caro, in compagnia del compositore e musicista Antonio Onorato, non ha disturbato l’ultima tappa della rassegna ideata e realizzata dalla Dlivemedia , manifestazione voluta fortemente dall’amministrazione Comunale di Pellezzano, retta dal sindaco Morra, vigile e sensibile per rendere il centro situato al confine del territorio di Salerno, punto di incontro per appuntamenti culturali di rilievo per una città che ambisce a diventare un punto cardinale per la crescita sociale e di progresso per le giovani generazioni. A chiudere il ciclo iniziato con la presenza di Simone Montedoro, con Matteo Paolillo, Francesco Montanari e Maria Pia Calzone, un duo d’eccezione, che grazie all’atmosfera realizzata dall’azienda UNICA, che fa capo al dinamico Raffaele Liguori, è riuscito a trasmettere un doppio messaggio al numeroso e qualificato pubblico presente: quello travolgente e coinvolgente, partendo dalle frasi di Pablo Neruda inneggianti alla pace, dell’opera di persuasione verso la gente ad operare con il proprio comportamento a rasserenare le coscienze, con il simbolismo del “no war” come “ un cuore in azione”, e l’altro, decisamente più partenopeo, ma ormai diventato linguaggio mondiale, con le musiche e le parole, ormai diventate liriche poetiche, dell’eterno Pino Daniele.
Coinvolgimento dell’uditorio pressoché totale, prima con un’attenta meditazione sulle parole, e successivamente con l’accompagnamento vocale delle canzoni del cantautore napoletano, grazie anche al perfetto ticchettio delle dita sulla chitarra operato dal musicista Onorato. La genialità dell’incontro la si è apprezzata anche grazie alla degustazione dei prodotti dell’azienda casearia del Liguori, che ha voluto deliziare i presenti con i prodotti tipici della sua lavorazione, meta indiscussa di coloro che apprezzano la genuinità del cibo. De Caro, ha risposto volentieri anche a domande che hanno riguardato il suo passato e l’immediato futuro, precisando: “ Certo, La Smorfia ha significato il battesimo teatrale, ma per noi, sin dall’inizio, pur essendo sopraffatti dalla notorietà e dal successo, sapevamo che avremmo intrapreso strade diverse, perché era chiaro che nel nostro DNA era impresso il percorso dello spettacolo, per cui film, fiction, teatro, non avrebbero frapposto il divieto al nostro passaggio”.
Un capitolo a parte per te, comunque, è stato scritto con il film del 1981, “Prima che sia troppo presto”, nel quale hai interpretato ben quattro figure, come evidenziato ad inizio articolo:” Vero, è stato il completamento delle mie peculiarità, ma preferisco sottolineare anche altri due traguardi, la voce narrante di alcuni audiolibri, la qual cosa mi porta a confermare che ascoltare giova più di leggere, e l’essere docente di Scrittura creativa alla facoltà di Scienza della Comunicazione all’Università di Salerno”. Un ultimo pensiero per l’immortale Pino: “ Senza mancare di rispetto a chi è sceso sulla Terra 2mila anni fa, possiamo dire che c’è un avanti Pino e un dopo Pino. Dopo di lui la musica napoletana, la musica mediterranea non è più stata la stessa. Pino Daniele resta un faro”.
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