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Luigi Di Maio quando esultava dal balcone per la storica vittoria elettorale del M5S

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In una nazione normale si andrebbe a votare già a ottobre. Non c’è più il partito più importante nella maggioranza di governo, i Cinque Stelle sono il secondo gruppo parlamentare e in una realtà con un minimo di onestà intellettuale si direbbe “va bene, andiamo alle urne”. Ma non succederà. Siamo un po’ belligeranti, magari già ad agosto torna la pandemia – la siccità c’è, le cavallette pure – e la disonestà della furbizia, per sfacciato capovolgimento, regna sovrana. L’Italia è questa cosa qua, i pieni poteri se li sono presi tutti e altro non si può dire – è proibito dirlo – perché nel frattempo, bieco è tornato il bastone (la carota, invece, è altrimenti alloggiata).

P.s. in una nazione normale… infatti, l’Italia – loro – la chiamano “Paese”.


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