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ROMA – La Polizia di Stato ha eseguito a Torino, Sondrio, Livorno e Pisa perquisizioni e arresti nei confronti di un’organizzazione di hacker responsabile di attacchi contro sistemi informatici di infrastrutture nazionali e siti istituzionali: l’ultimo bersaglio i sistemi informatici di Expo 2015, ma hanno attaccato anche il ministero della Difesa. Gli arresti sono due giovani di Livorno, un 27enne e un 31enne, entrambi ai domiciliari, e una terza persona è stata denunciata per associazione a delinquere finalizzata al danneggiamento di sistemi informatici. Altre due persone sono state denunciate per favoreggiamento personale.
L’organizzazione di hacker nel tempo ha attaccato i sistemi informatici di importanti istituzioni ed infrastrutture critiche quali Corte Costituzionale, Presidenza del Consiglio, i Ministeri dell’Interno, della Giustizia, della Salute, dello Sviluppo Economico, la Procura della Repubblica ed il Tribunale di Torino (campagna NO TAV), la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri, le Regioni Veneto, Calabria, Piemonte, Equitalia, i sindacati di Polizia Coisp e Siulp e della Polizia Penitenziaria Sappe ed Osapp, ENI e Enel.
Recentemente, poi, il gruppo, che aveva diretto la propria attenzione ai sistemi informatici di EXPO 2015 fiancheggiando “virtualmente» i violenti scontri dello scorso 1 maggio e ieri, infine, i soggetti si sono resi responsabili di attacchi ai sistemi della Difesa, pubblicando dati sensibili trafugati dai siti istituzionali di quel Dicastero nell’ambito della campagna Antimilitarist.
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