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POTENZA – Le organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda unite contro il disegno di legge del Governo Renzi sulla Buona Scuola. Nell’Aula Magna dell’Istituto di Istruzione Superiore “Francesco Saverio Nitti” di Potenza, i segretari regionali dei sindacati lucani hanno espresso con fermezza profondo dissenso e preoccupazione nei confronti di una legge non a favore della scuola e dell’istruzione ma contro le stesse. Continuare a manifestare dopo lo sciopero generale del 5 maggio è d’obbligo.
Al tavolo dei relatori erano presenti: Antimo Di Geronimo, segretario regionale Gilda, Eustachio Nicoletti, segretario regionale Flc Cgil, Vitina Galasso, segretario regionale Uil Scuola e Margherita Capalbi, segretario regionale Cisl Scuola. Il Ddl sulla Buona scuola mira a trasformare la scuola in una vera e propria azienda in cui aumentano i poteri del direttore regionale, designato politicamente, e del dirigente scolastico mentre gli insegnanti sono inseriti in un sistema gerarchico che li pone gli uni contro gli altri.
«I presidi avranno un aumento di 400 euro mensili e decideranno chi potrà lavorare e chi no – sottolinea Di Geronimo – i 180mila precari che non saranno immessi in ruolo dopo 3 anni non potranno più lavorare. A ciò si aggiunge una pericolosa equiparazione tra scuola pubblica e privata che mina alla radice il principio di uguaglianza su cui si fonda la scuola statale. Le scuole private avranno più soldi grazie al 5 per mille dell’Irpef, e quanti iscriveranno i figli in istituti privati avranno un premio di 400 euro. Il continuo cambio di insegnanti determinerà un sapere standardizzato e impoverito. Anche i docenti in ruolo diventeranno precari a causa della cancellazione del diritto alla sede di titolarità e all’attribuzione di un nuovo incarico ogni tre anni. Il governo avrà sia il potere di imporre ai lavoratori orari di lavoro più lunghi sia di abbassare gli stipendi senza passare per la contrattazione collettiva».
Cosa si cela dietro la continua propaganda di stabilizzazione dei precari? Siamo alle prese con i soliti proclami in vista delle elezioni regionali? I sindacati chiedono ai parlamentari un intervento netto che riporti l’attenzione sulle vere esigenze della scuola. È indispensabile stabilizzare il personale docente e Ata attraverso un piano pluriennale. Solo a seguito di tali stabilizzazioni si potrà procedere con nuovi concorsi. Diventa prioritario anche un investimento sulla formazione del personale della scuola, e un rinnovo dei contratti che migliori le prestazioni di servizio e valorizzi le specifiche professionalità. È auspicabile, inoltre, che il dirigente scolastico, nel principio di autonomia funzionale al miglioramento della scuola pubblica, recuperi la sua reale funzione di garante, promotore e coordinatore della didattica.
«La scuola ha bisogno di serenità – sottolinea Vitina Galasso, segretario regionale Uil scuola – questo disegno di legge destabilizzerà tutto l’ambiente scolastico aumentando le ansie e le tensioni già esistenti. Fare una buona scuola non significa rimarcare le discriminazioni sociali ma è collaborazione e cooperazione. Le famiglie e gli studenti sono ignari del nuovo disegno di legge, non riescono a comprendere bene cosa voglia dire».
«Vogliamo costringere la politica a dire la propria su una legge che nega ai cittadini una formazione laica – ribadisce Eustachio Nicoletti – è inaccettabile una siffatta mercificazione del sapere. Richiediamo l’intervento anche del Presidente della Repubblica per la costruzione di una scuola adeguata ai tempi. Se ciò non dovesse accadere, continueremo la nostra battaglia di civiltà».
Due sono le manifestazioni in programma contro la distruzione della scuola statale: il 21 maggio alle 17.30 in Piazza Vittorio Veneto a Matera e il 22 maggio alle 17 presso l’Istituto Tecnico Leonardo Da Vinci di Potenza.

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