X
<
>

Share
3 minuti per la lettura

QUESTA che stiamo per raccontare è una storia che ha inizio nella città di Cosenza, che ha fatto dei giri immensi prima di tornare fino a Vibo. Un lieto fine sembrava non esserci, eppure, il tempo ne ha riservato uno ai protagonisti della vicenda, un ragazzo e un cagnolino.

Al tempo diciannovenne, il ragazzo di nome E., che abitava nel vibonese, adottò un cucciolo dal canile di Cosenza. Subito dopo si iscrisse all’università e partì per la prima volta per Torino. Mentre era via per organizzare la sua vita nella nuova città, aveva momentaneamente lasciato il cagnolino alla madre prima di portarlo via con sé definitivamente. Purtroppo, per gravissimi problemi familiari, la madre dovette affidare il cagnolino da poco adottato al canile più vicino, quello di Vibo. All’epoca, i cani, prima di entrare nella struttura, venivano tenuti per un periodo presso il vicino Comune di San Gregorio. La famiglia di E. era stata costretta a fare quel passo, ma con la promessa che di lasciare il cagnolino solo temporaneamente.

Non passava un giorno senza che il ragazzo, chiamasse per chiedere del suo amico a quattro zampe, finché, dopo un paio di mesi, comunicò al canile di esser pronto per riprenderlo con sé. A gran sorpresa, gli venne riferito che il cane, in realtà, era stato affidato a qualcun’altro e che aveva, perciò, lasciato la struttura. Ebbero inizio contrasti e malumori, il cane aveva, oltretutto, un microchip intestato proprio al ragazzo.

E. iniziò a cercarlo ovunque. Gli venne detto, prima, che era stato affidato a un signore di Pizzo e poi a una famiglia, ma si arrese alla consapevolezza di averlo perso e che fosse complicato ritrovarlo e portarlo, in caso, via con sé. Così continuò la sua nuova vita a Torino, finché, proprio qualche giorno fa, qualcosa di inaspettato è accaduto: un cane ritenuto di circa venti anni d’età, venne ripreso da Marika Barreca, volontaria appartenente all’attuale gestione del canile comunale di Vibo. Una vicina di casa della famiglia di E., riconobbe, nel video pubblicato sui canali social del canile, proprio il cagnolino che per tanti anni il ragazzo aveva cercato. La volontaria aveva ripreso quello che chiamavano Sid, perché, solo due giorni dopo la prima somministrazione, stava rispondendo alle cure impartitegli per un problema alle zampe, che si pensava potesse esser difficile da curare. Così, venne contattata dal ragazzo: “Mi aveva detto che poteva sembrare strano, ma che era certo che quello nel video fosse proprio il cagnolino che aveva perso tanti anni prima. Allora, ho fatto una ricerca nella banca dati e mi sono accorta che le informazioni che avevamo avuto sull’età del cane, erano sbagliate, inoltre, E. mi ha fatto avere le foto che aveva fatto al suo cane, fino a prima che fosse portato al canile dalla famiglia”.

In ogni caso, il ragazzo si era detto intenzionato ad adottare il cane, anche se non si fosse trattato del suo vecchio amico. Poi, però, la conferma definitiva: come padrone iniziale di Sid, nella banca dati, non risultava il canile, ma proprio il ragazzo. Così i due, ritrovatisi, hanno potuto intraprendere, finalmente, la strada di casa verso Torino, così come era destino che fosse.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE