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Francesco Licciardi, 31 anni, nuova vittima della Statale 106

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STRONGOLI (CROTONE) – Si continua a morire lungo il tratto crotonese della strada statale 106. Era diretto a un raduno di auto d’epoca il commercialista cirotano trentunenne, Francesco Licciardi, quando ha avuto uno scontro frontale con un camper, che gli è costato la vita. E’ morto sul colpo. L’incidente mortale è accaduto tra le ore 11,30-12 di ieri, a Strongoli Marina, all’altezza delle scuole della contrada Frasso.

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L’auto Fiat 112, guidata da Francesco Licciardi, originario di Cirò Marina, e il camper, alla cui guida c’era un uomo adulto, stavano percorrendo un rettilineo della strada statale 106, coincidente con il chilometro 261. L’impatto deve essere stato violento, perché Francesco è sbalzato fuori dall’abitacolo, finendo sull’asfalto. I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cirò Marina, che sono giunti velocemente sul posto, sono impegnati a ricostruire la dinamica dell’incidente stradale.

Stando ad una fonte molto attendibile, il giovane commercialista cirotano era diretto a Santa Severina per partecipare ad un incontro con il club Alfa Romeo di Vibo.  Un volontario di un’associazione di protezione civile racconta, quindi, che, dopo aver fatto rifornimento a Crotone, il conducente del camper procedeva in direzione di Cirò Marina. Sembra che lo stesso conducente abbia riferito ai soccorritori di non aver visto subito la Fiat 112. L’uomo è stato, comunque, affidato alle cure del personale sanitario del Suem 118. Si è reso necessario anche l’intervento delle squadre dei vigili del fuoco del Comando di Crotone e del Distaccamento di Cirò Marina per mettere in sicurezza il sito e le due vetture.

La notizia della morte di Francesco Licciardi ha sconvolto le comunità cirotana e pallagorese. I suoi genitori, Salvatore Licciardi, direttore di un ufficio postale ed ex vicesindaco di Pallagorio, e Luisa Mingrone, originaria di Cirò Marina, e la sorella Marika, sono inconsolabili. Francesco era il classico ragazzo d’oro: conseguiti la laurea in economia aziendale all’Unical e un master, lavorava nello studio commerciale dello zio materno. Amava, in particolare, la musica. Questa passione gliel’aveva trasmessa la madre Luisa, una docente di scuola superiore, molto colta, che suona benissimo il pianoforte. Francesco suonava la chitarra e componeva musiche e testi. Nel 2010, compose “Brilli di luna.” Gli fu ispirata dalla morte prematura di un ragazzo di Roma. All’epoca, il futuro commercialista si esibiva con la band “S.u.pre.ma.”, nome d’arte che stava ad indicare che lui e i suoi colleghi artisti erano “senza una precisa meta.”

Le idee, invece, le avevano chiare. Uno dei suoi amici, ieri, ripeteva: «Se la strada fosse stata più larga, Francesco si sarebbe salvato… non riesco a parlare, provo solo rabbia». La rabbia, insieme al dolore, è il sentimento più diffuso. «Essere troppo educato, troppo buono, troppo rispettoso e altruista, troppo innamorato della vita, non è bastato, ora progetta e suona con gli angeli, Ciao Fra», ha scritto su Facebook il sindaco di Pallagorio, Umberto Lorecchio. Il sindaco di Cirò marina Sergio Ferrari proclamerà il lutto cittadino

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