X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

Questa sera, al crepuscolo, intorno alle ore 21, verranno accese le luci scenografiche del Ponte Musmeci di Potenza.

L’intervento è stato promosso e finanziato dalla Regione Basilicata e realizzato dal Consorzio ASI di Potenza. Un sistema a Led a risparmio energetico ha il compito di esaltare le forme scultoree del ponte facendone percepire la sua bellezza armoniosa. L’iniativa fa seguito alla sottoscrizione di un Protocollo tra l’Istituto Nazionale d’Architettura, il MIBACT e la Regione Basilicata.

Il Ponte Musmeci, sul Basento a Potenza, è la prima Opera di Architettura Contemporanea Italiana cui è stata riconosciuta la valenza di ‘Bene Culturale’, ancor prima che il nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, entrato in vigore il 1 maggio 2004, prevedesse una specifica disposizione in tal senso. E’ tra le più importanti opere d’architettura in Basilicata e , per la sua unicità, una delle più rilevanti in Italia e nel mondo.

I lavori di costruzione, iniziati nel 1971, furono completati ufficialmente con la prova di carico effettuata il 22 maggio 1974 sotto la direzione di Arrigo Carè, una giornata ricca d’emozione per Sergio Musmeci che finalmente coronò il suo sogno.

La potenza straordinaria di questa opera si deve alla capacita del suo autore, Sergio Musmeci, di riallacciare il filo della Storia nel solco della evoluzione del linguaggio dell’Architettura come continuità tra passato e futuro realizzando una struttura che vive nel Presente.

Nella mattinata si è svolta una Passeggiata Emozionale con una scolaresca dell’Istituto Comprensivo ‘Leonardo da Vinci’ di Tramutola lungo il Basento tra il ponte Romano e il ponte Musmeci con una visita poetica nel ventre, lungo la membrana interna incorniciata dalle arcate multiple.

Le iniziative, anche a sostegno di Matera capitale europea della cultura 2019, rientrano nel programma “Vivi una Vita che Vale” – coordinato da Tomangelo Cappelli, dell’Ufficio Sistemi Culturali e Turistici della Regione Basilicata – che promuovono, attraverso la valorizzazione dell’Arte Creatività e Cultura un modello di sviluppo eticosostenibile con la diffusione di stili di vita più sani, corretti ed armoniosi.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE