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Il lido Baia delle scimmie subito dopo l’incendio che l’ha devastato venti giorni fa

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SCANZANO JONICO – Prima l’incendio doloso con danni per 70mila euro alla struttura in fase di allestimento (LEGGI), poi il sequestro dell’area per presunta violazione alle norme di tutela ambientale. Non c’è pace per il lido “Baia delle scimmie” a Terzo Madonna di Scanzano Jonico, dove ieri i carabinieri forestali, agli ordini del maresciallo Angelo Colacicco, comandante della Stazione cittadina, hanno posto sotto sequestro l’intera area di cantiere, appena dissequestrata dopo le indagini per il rogo.

L’accusa è quella di aver installato una grande piattaforma in cemento armato sull’arenile, in un’area protetta, classificata come Sito d’interesse comunitario. I militari hanno, quindi, rilevato l’abuso, sequestrando nuovamente tutta l’area.

Una doccia fredda per i titolari del lido, che ora dovranno spiegare agli inquirenti ed alla magistratura cosa stavano realizzando, visto che su quell’area, ma soprattutto sulla sabbia viva, non si può posare alcuna struttura in cemento, o comunque in materiale non compatibile con la natura dei luoghi.

Le sagome in legno

Non si capisce come mai una storica struttura da sempre realizzata in manufatti amovibili di legno dopo l’incendio contemplasse l’uso massiccio del cemento, visto che in base a quanto avrebbero verificato i carabinieri, la “lastricata” sarebbe stata di circa 400 metri quadri, come testimonia una foto esclusiva del Quotidiano, in cui si possono notare le sagome dentro le quali poi si sarebbe colato il cemento.

Fatta salva la buona fede dei responsabili, certamente si tratta di una leggerezza, che i carabinieri forestali non potevano non rilevare, con il provvedimento di sequestro convalidato dal magistrato. Ora non si sa come ne verranno fuori; probabilmente solo dopo aver bonificato di nuovo l’area, questa volta non dal legno e dagli arredi carbonizzati, bensì dalla colata di cemento.

In questi giorni, i titolari di Baia delle scimmie stanno ricevendo gli aiuti economici del popolo della rete, dove hanno lanciato una raccolta fondi, oltre ad aver ricevuto la solidarietà concreta di don Antonio Polidoro, parroco di Scanzano, e della Caritas diocesana.

Proprio nella giornata di oggi, anche una delegata di “Libera Basilicata contro le mafie”, avrebbe dovuto incontrare i titolari del lido, per consegnare loro un ulteriore aiuto economico. Tutti sostegni che probabilmente ora si dovranno sospendere, nell’attesa che i titolari di Baia delle scimmie chiariscano la situazione, e soprattutto bonifichino quanto prima l’area protetta invasa dal cemento.

Un caso analogo si registrò negli anni scorsi al lido di Pisticci, dove il titolare di una concessione, realizzò un autentico ecomostro sulla spiaggia, con una gettata permanente di cemento armato. Anche in quel caso i lavori furono fermati, l’area sottoposta a sequestro con l’intimazione dell’immediata bonifica a spese di chi aveva commesso l’abuso.

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