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AVELLINO- Santa Rita riesce nel “miracolo” di tornare ad unire, seppur simbolicamente, la città di Avellino. Migliaia di fedeli, ieri pomeriggio, hanno partecipato alla processione in onore della santa dei casi impossibili. Un fiume di gente che non si vedeva da anni, complice lo stop delle cerimonie religiose nei due anni di pandemia. “Finalmente è tornata la processione di Santa Rita- commenta entusiasta il sindaco di Avellino, Gianluca Festa-Che bello rivedere tanta gente popolare di nuovo le strade della città per venerare la santa dei casi impossibili, a cui da sempre è molto devota la nostra comunità. Evviva Santa Rita. Con lei- aggiunge Festa- segniamo definitivamente la rinascita della città dopo due anni terribili di pandemia. L’amministrazione sta lavorando in tal senso “.
Al fianco del sindaco, non solo tutti i membri della sua giunta e diversi consiglieri di maggioranza, ma anche esponenti della minoranza, da Ettore Iacovacci e Franco Russo, segnale che una delle tradizioni più sentite dalla città abbatta anche le barriere politiche. Ma è soprattutto la città di Avellino a rispondere, a voler seguire il corteo in onore di Santa Rita per tutta la città di Avellino. In migliaia in marcia sono partiti dalla chiesa di San Francesco Saverio, a rampa San Modestino, per pregare e onorare Santa Rita. La processione è partita dalla chiesa dopo la messa del pomeriggio per attraversare le vie del Centro. In serata il ritorno in chiesa della Statua sacra, mentre la giornata era cominciata la mattina nella Chiesa di San Saverio, con la Messa celebrata dal Vescovo Arturo Aiello.
“Mi auguro possa fiorire una rosa nel vostro giardino interiore. Mi auguro possa fiorire la pace. Ne abbiamo bisogno ha sottolineato il Vescovo- nel corso della messa dedicata a Santa Rita, conclusa dalla benedizione delle rose in una chiesa gremita in ogni ordine di posto. E sono davvero ovunque le rose, fiore consacrato alla santa. Campeggiano intorno alla statua del santo e nelle mani dei fedeli. “Il ritorno della processione – spiega Aiello- segna il graduale ritorno alle celebrazioni dopo il trauma della pandemia”. Quindi l’intio a “seguire l’esempio dei santi nelle nostre vite. Santa Rita è un modello per la forza da lei dimostrata nell’affrontare i problemi che la vita le ha posto davanti mentre , troppo spesso, ci scoraggiamo per nulla. Santa Rita ci insegna che dobbiamo saper sorridere anche della morte. Se coltiveremo la presenza dei santi nelle nostre vite saremo cristiani migliori e tutto sarà possibile per noi”. E’ quindi don Antonio Dente a ribadire come: “Vi ringraziamo della vostra presenza così numerosa ma dobbiamo coltivare la preghiera oltre che seguire percorsi” ed e’ chiaro il riferimento ad una fede che non può nutrirsi solo di processioni e riti”.
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