L'intervento di Cannizzaro a Bagnara
3 minuti per la letturaBAGNARA CALABRA (REGGIO CALABRIA) – Che la frattura fosse fragorosa, era chiaro. Che diventasse così esplicita, forse impensabile, stando almeno all’attendismo iniziale del diretto interessato, che pur caldeggiando la scelta degli assessori uscenti Felice Maceri e Francesco Oliverio di proseguire con Mario Romeo, indipendentemente dai diktat del Partito Democratico, non si era esposto chiaramente ed in prima persona. Non come nella serata di domenica scorsa, quando l’attuale sindaco Dem, Gregorio Frosina, ha dichiarato pubblicamente e senza remore: «Sapete tutti che sto avendo problemi con il mio partito. Probabilmente mi sospenderanno. Ma credo che Mario Romeo sia la persona più adatta a guidare il paese. Mi aveva chiesto di ricandidarmi, ho rifiutato. Con lui ci sarà la giunta uscente. Persone in gamba che lavoreranno al meglio».
L’occasione è l’inaugurazione della sede della coalizione “La Bagnara che VogliAmo – Mario Romeo Sindaco”, in via Garibaldi. E già la foto del tavolo dei relatori è emblematica: assieme al candidato Romeo, il membro del coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia e consigliere comunale uscente Giovanni Oriana, il deputato di Forza Italia Francesco Cannizzaro e il consigliere regionale della Lega, Pino Gelardi. E, accanto a Romeo, il primo cittadino Gregorio Frosina. Una foto che sa già di rottura definitiva col Partito Democratico, che diventa tale a intervento finito.
«Gregorio è un galantuomo – l’elogio di Cannizzaro – in grado di aggregare una classe dirigente nuova. Ha anteposto l’interesse di Bagnara a quello del suo partito. Dice che sarà sospeso: noi gli apriremmo le porte del nostro partito di corsa. Grazie di cuore». Per Gelardi «a Bagnara, come a Villa – presente, in platea, anche il candidato villese Marco Santoro – il centrodestra si schiera unito e compatto: oggi qui c’è un sindaco che lascia il testimone al suo vicesindaco, e non c’è cosa più bella».
La frattura è consumata. E a stretto giro, arriva la nota del Pd bagnarese, che suona come un amaro e rassegnato benservito: «Dopo la presa di posizione del nostro sindaco in carica a favore della lista di Mario Romeo, in dissenso con la linea politica voluta dal direttivo di Bagnara e dai responsabili provinciali e regionali del Pd, sento il dovere di manifestare il mio pensiero sull’argomento, convinto di poter interpretare anche il pensiero degli altri iscritti e simpatizzanti del partito».
A parlare, è il segretario del Pd cittadino, Franco Triulcio: «Ribadisco stima e lealtà nei confronti di Gregorio Frosina, così come dichiarato in una recente intervista. Ribadisco i suoi meriti, l’onestà e lo spirito di sacrificio. Ribadisco che fino a ieri, Gregorio personificava il Pd a Bagnara, o meglio, la storia della Sinistra a Bagnara. Ma in politica, dove tutto è possibile, le cose possono anche cambiare. Siamo ormai abituati al cambio di casacca a tutti i livelli, dal basso fino in Parlamento».
«Quello che ci ha lasciato stupiti – prosegue Triulcio – a proposito di Gregorio, è la modalità con cui si è voluto esporre pubblicamente, essendo la prima volta che prende una posizione così netta e spero sofferta. Ci aveva abituati alla moderazione e alla mediazione». «Ma smentire in 5 minuti 50 anni di cammino politico a fianco di esponenti politici opposti – l’amara constatazione – ci ha lasciati esterrefatti. Le recenti vicende interne al Circolo di Bagnara sono destinate a lasciare traccia anche sul piano personale. La scelta dei due assessori uscenti, umanamente comprensibile, è politicamente inaccettabile, ma ognuno si assume la propria responsabilità e darà spiegazioni ai propri elettori. Per Gregorio pensavo fosse diverso. Pensavo ad un appoggio elettorale più discreto, umanamente più comprensibile come per gli altri due. Invece se ha deciso di fare questo exploit, avrà avuto i suoi buoni motivi. Ognuno sarà libero di dare la propria interpretazione a questo gesto. Noi restiamo del parere che ci sono valori che non si possono rinnegare per rispetto di sé stessi e degli altri», ha concluso Triulcio.
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