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NAPOLI. Festa doveva essere e tale è stata, ma i tifosi si sono dibattuti tra approvazione e soddisfazione per l’esilio del folletto di Frattamaggiore, e tra coloro che hanno versate le lacrime, non di coccodrillo, ma di vero dispiacere per aver visto fuggire il genietto dalle origini partenopee: chi rimpiazzerà quel numero 24 che tante gioie ha donato, ma che tanti dispiaceri, purtroppo, ha collezionato per i supporters del Napoli, macchiando la sua lunga militanza con quell’azzurro cucito addosso, mentre con la maglia dello stesso colore del cielo ha regalato la felicità dell’Europeo, apprezzato da tutta Italia, anche quella che non vede di buon occhio i calciatori provenienti da compagini meridionali? Non ha toccato i cuori dei napoletani, come è stato, è, e sarà, per Maradona, ma il paragone è indelicato , per cui preferiamo ricordare i momenti che lo hanno visto magistrale interprete, uno per tutti, la rete contro il Liverpool, nella partita casalinga contro gli inglesi, capace di far tremare un intero stadio, mai come quella volta ai suoi piedi, e non tralasciando, anche se non decisivo per il risultato, l’iniziale segnatura al Bernabeu, sempre per una gara di Champion’s contro i madrileni del Real.
Di contro, due nei, che hanno lasciato il segno, uno nel risultato, l’altro minando la serenità del gruppo che ha finito poi con il perdere l’allenatore più vincente della storia del calcio, moderno e non: il calcio di rigore fallito nella finale della Supercoppa italiana, edizione 2021, avversaria l’odiatissima Juventus, e l’ammutinamento post match, ahinoi sempre di Champion’s, contro il Salisburgo, a valle di una partita giocata alla grande, ma nella quale Insigne fallì una moltitudine di occasioni, per poi mettersi a capo ( così riferiscono le cronache ndr), insieme ad Allan di una mini rivolta che rifiutò il ritiro imposto dal Presidente. O
ggi tutti ad accusarlo per aver preferito il denaro, il giocare in un torneo anonimo, quale quello canadese, l’aver accettato una situazione, quella del calcio privo di tensione e di ansia, iniziare un tipo di vita, anche se affogata nell’oro, molto diversa da quella cui è abituato, sia lui che la su famiglia. Ha tirato troppo la corda con De Laurentiis, non ha voluto sottostare ai limiti imposti dal Presidente, oppure ha voluto tagliare i laccioli che lo tenevano legato alla piazza, a volte, o meglio, quasi sempre, molto esigente, soprattutto da chi è nato in questa terra? Pochi davvero conoscono il vero risvolto di questa vicenda contornata, spesso, da misteri, e quale significato assumono i pianti denunciati dal capitano, oggetto delle sue ultime notti alle dipendenze del calcio Napoli? Saranno interrogativi che non avranno risposta se non quando le parti saranno talmente distanti da non farsi del male e magari quando l’aggiudicazione dei trofei sarà la gioia che annienterà i malumori. Lorenzo,
BUONA FORTUNA, e sempre con Napoli nel cuore: forse darai gloria al Toronto, così come un altro innamorato del Napoli, e da sempre fedele ai colori azzurri, anche lontano da Napoli, Marek Hamsik, risultato vincitore con il Trabzonspor, del campionato turco!
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