Gli uffici della Regione Calabria
3 minuti per la letturaCOSENZA – Una marea di soldi sta per arrivare in Calabria. Fra Pnrr, l’ordinaria programmazione comunitaria, più gli investimenti promessi dal Governo si arriva a cifre da far girare davvero la testa.
Il problema è evitare quello che in un webinair del Pd, l’ex ministro Paola De Micheli, ha definito il sistema “porte girevoli”. I soldi vengono assegnati alla Calabria, ma poi siccome non ci sono i progetti, vengono man mano sfilati per assegnarli ad altro.
Questa è certamente un qualcosa da scongiurare per questo il presidente Occhiuto ha fortemente voluto una cabina di regia son sindacati e associazioni di categoria per massimizzare le opportunità che si presenteranno da qui a poco.
Ieri, ad esempio, in Cittadella ha incontrato i vertici di Unindustria Calabria. E’ stato, infatti, fortemente condiviso come la cabina di regia non debba limitarsi ad un semplice monitoraggio degli avanzamenti ma deve assurgere ad un ruolo di governance strategica che consenta di orientare e contribuire ‘a mettere a terrà la grande quantità di risorse sopra evidenziate. Più facile a dirsi che a farsi, vista la situazione della burocrazia calabrese.
E’ proprio di ieri il rapporto elaborato dall’Università di Goteborg sulla qualità delle istituzioni europee 2021. La classifica vede la peggiore performance in Romania, nella regione della capitale, Bucarest Ilfov, e poi due italiane appena sopra, la Calabria e la Campania. Solo un nome italiano è sopra (di un soffio) alla media Ue, la Provincia di Trento. Una situazione quindi che complica non di poco il quadro che ci attende.
Unindustria per il momento chiede alla Regione di «individuare – riporta ancora il comunicato – gli investimenti strategici per orientare la programmazione complessiva verso obiettivi di politica industriale capaci di generare crescita di lungo periodo; evitare il sovrapporsi delle misure su specifici interventi generando una sorta di effetto sostitutivo che neutralizzi e sottragga risorse finanziarie da impiegare in altri ambiti; impedire il verificarsi dell’effetto shopping list, ma inquadrare gli investimenti in un disegno armonioso e strategico di sviluppo che si indirizzi verso nuove tecnologie con un contestuale rafforzamento delle competenze e del capitale umano; fornire supporto agli enti territoriali più fragili garantendo quell’assistenza tecnica indispensabile ad un’efficace utilizzazione delle risorse; semplificare i processi burocratici ed amministrativi; rafforzare i presidi di legalità e sicurezza anche attraverso la tracciabilità delle risorse affinchè venga assicurato che il relativo impiego confluisca correttamente nell’economia sana».
«L’incontro ha, peraltro, offerto il destro – è detto nel testo – per discutere approfonditamente sui temi strategici del momento strettamente correlati ad una politica industriale di ampio respiro quali ad esempio, Sorical, Sacal, Aree Industriali, Zes, Attrazione degli investimenti e Rigassificatore di Gioia Tauro nel quadro di un confronto schietto e costruttivo. A conclusione del colloquio è stato condiviso, infine, di rafforzare il percorso di condivisione ed unità di intenti del mondo del lavoro tutto, attraverso un’azione sinergica istituzionale che possa coinvolgere i livelli centrali nazionali, in primis gli organi di Governo, al fine di far emergere le grandi opportunità rappresentate dal territorio regionale finalizzandole ad un accordo programmatico, e valorizzare la tenacia, nonché la voglia di intraprendere ed investire da parte degli imprenditori».
Insomma il clima di unità d’intenti, non solo con gli industriali, c’è ed è positivo adesso si tratta di disegnare bene gli investimenti che andranno ad essere finanziati.
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