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LA Cassazione avalla tutte le richieste del Procuratore Generale, Gabriele Mazzotta, che aveva chiesto di confermare «l’esistenza di una associazione a delinquere finalizzata a condizionare i risultati delle partite, le designazioni arbitrali, le carriere dei direttori di gara, e l’elezione dei vertici della Lega calcio»: quasi tutta Calciopoli esce prescritta dal terzo grado del giudizio penale. L’unico condannato è l’ex Massimo De Santis (10 mesi di reclusione, con pena sospesa), che aveva rinunciato alla prescrizione. Per il resto, prescritta l’associazione a delinquere contestata all’ex dg della Juventus, Luciano Moggi, e all’ex ad bianconero Antonio Giraudo. Anche per quanto riguarda le contestazioni di frode sportiva, al di la di alcuni risarcimenti per le parti civili, scagionati da ogni accusa gli ex arbitri Paolo Bertini e per il calabrese Antonio Dattilo.
Queste le decisioni della III Sezione Penale della suprema corte, arrivate all’una del mattino di oggi dopo una camera di consiglio andata avanti ad oltranza per 6 ore. All’uscita dal Palazzo di Giustizia, non nasconde il suo rammarico l’ex dirigente bianconero: «Abbiamo scherzato per nove anni: il processo si è risolto nel nulla, solo tante spese. E’ stato accertato che il campionato e i sorteggi erano regolari, regolari e le conversazioni con le schede estere non ci sono state».
Paolo Bertini, l’ex arbitro assolto insieme al suo collega Dattilo ha commentato: «Finalmente dopo nove anni termina questa vicenda, che è stata un’avventura che mi ha provato molto: un processo tragico nel quale non tutti hanno avuto la mia stessa sorte , quella di essere assolto. Ringrazio il mio avvocato, Messeri, che mi ha sostenuto fin dalla nascita di questa odissea giudiziaria».
Dattilo, 42 anni, è di Melito Porto Salvo in provincia di Reggio Calabria. Ha debuttato come arbitro in serie A nel 2002 e ha diretto numerose gare della massima serie e delle categorie professionistiche minori. Dopo l’addio alla giacchetta nera è diventato dirigente sportivo: prima come team manager del Bocale poi come direttore generale del Roggiano.
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