Serra del Corvo Basentello
1 minuto per la lettura«Con la mancanza di piogge gli invasi artificiali pugliesi segnano 7 milioni di metri cubi d’acqua in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, dopo un inverno con un terzo di rovesci in meno che fa scattare l’allarme siccità e incendi per l’aumento delle temperature». E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, sui dati dell’Osservatorio Anbi nazionale.
«La siccità – precisa Coldiretti – minaccia oltre il 30% della produzione agricola, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, ma a preoccupare è anche lo sviluppo delle colture destinate all’alimentazione degli animali, l’irrigazione degli oliveti e dei frutteti, perché se le condizioni di secca dovessero continuare, gli agricoltori saranno costretti a intervenire con le irrigazioni di soccorso dove sarà possibile.
Con l’innalzamento dei livelli del mare l’acqua salata – aggiunge Coldiretti Puglia – sta già penetrando nell’entroterra bruciando le coltivazioni nei campi e spingendo all’abbandono l’attività agricola, secondo l’allarme lanciato dal rapporto sul clima del Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (Ipcc) dell’Onu».
«I pozzi freatici non hanno più acqua, mentre dai pozzi artesiani c’è il rischio di emungimento di acqua salmastra, uno scenario che impone – conclude Coldiretti Puglia – di sfruttare al meglio tutte le risorse messe a disposizione della programmazione degli interventi idrici e di riassetto del territorio nei prossimi anni, perché è andata persa finora l’opportunità di ridisegnare una lungimirante politica irrigua e di bonifica integrale in Puglia».
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