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Domenico Vitto e Salvatore Colella

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POLIGNANO A MARE – Il sindaco di Polignano a Mare, Domenico Vitto, sospeso dopo l’arresto della settimana scorsa, ha chiarito ieri, nell’interrogatorio di garanzia, di essere «completamente estraneo» ai fatti contestati dalla Procura di Bari, relativi a presunte gare truccate al Comune anche in cambio di sostegno elettorale. Rispondendo alle domande del gip, fa sapere la difesa, «ha precisato di non aver mai interferito con le gare di appalto del Comune, tantomeno per favorire qualcuno dei concorrenti, come peraltro emerge chiaramente da tutti gli atti di indagine».

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«Non è mai stato riscontrato, infatti – afferma ancora la difesa – un suo intervento sui funzionari del Comune o sui commissari; nel merito, ha fatto presente che l’aggiudicatario dell’unica procedura per cui è accusato, titolare di un’impresa nota e specializzata, non è mai stato suo sostenitore politico, come risulta dagli stessi atti dell’indagine. Vitto ha aggiunto che la sua unica preoccupazione era la riqualificazione di piazza Gelso, trattandosi di un’opera pubblica particolarmente importante per la città di Polignano». I difensori, gli avvocati Michele Laforgia e Mauro Petrarulo (Studio Polis), hanno preannunciato istanza di revoca degli arresti domiciliari dopo la conclusione degli interrogatori di garanzia di tutti gli indagati.

Ieri è stato interrogato anche l’ex vicesindaco di Polignano, Salvatore Colella, il quale per circa un’ora e mezza ha risposto alle domande del gip fornendo la sua versione dei fatti. Assistito dall’avvocato Mario Malcangi, ha spiegato di aver «sempre fatto tutto in assoluta buona fede per passione politica, e se qualche forzatura c’è stata, non è mai stato per favorire qualcuno a scapito di altri, ma per favorire una partecipazione ampia ed effettiva, per fare il bene alla città». La difesa, per Colella, ha chiesto la sostituzione dell’arresto con il divieto di avvicinamento al Comune. Il pm Michele Ruggiero ha espresso parere negativo.

Riguardo poi al personale del Comune finito nei guai, uno dei tre dirigenti comunali arrestati, l’ingegnere Nicola Cicala, si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre per gli altri due, l’ingegnere Raffaele Lassandro e il geometra Pasquale Teofilo, l’interrogatorio è stato differito per motivi di salute. Oggi saranno infine interrogati i cinque imprenditori interdetti: Hibro Hibroj, Nicola Narracci, Sergio Giazzi, Vito Dentico e Vito Lo Franco.

I destinatari delle misure cautelari sono accusati, a vario titolo e secondo le rispettive responsabilità, di turbativa d’asta, peculato, falso ideologico, corruzione (ritenuta insussistente in fase cautelare) e rivelazione di segreto d’ufficio. In base alle indagini svolte dalla Finanza, la Procura di Bari ritiene che il meccanismo di assegnazione degli appalti (sono nove quelli finiti nel mirino, al sindaco ne viene contestato solo quello per il rifacimento di largo Gelso e lungomare Domenico Modugno) sia stato truccato per favorire alcuni imprenditori, cioè quelli che garantivano «supporto elettorale».

All’indomani degli arresti, la Prefettura di Bari ha disposto la sospensione di sindaco e vice: il loro posto è stato preso dal commissario, il vice prefetto Maria Stefania Fornaro, che traghetterà il Comune di Polignano verso le elezioni amministrative del 12 giugno prossimo.

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