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LA statua lignea di San Gerardo sarà restituita ai fedeli il prossimo 21 maggio, il giorno in cui comincerà la novena dedicata al patrono del capoluogo, festeggiato il 30 maggio.
Potenza, nel frattempo, cerca di prepararsi a vivere la festa patronale, in uno dei momenti più difficili della sua storia recente. Il dissesto e i tagli ai servizi tengono l’amministrazione bloccata nel difficile tentativo di chiudere in pareggio il bilancio di previsione. Il disagio sociale è diffuso, sono aumentati i sacrifici per i cittadini tra tasse e tributi sono aumentati.
Ma alla festa patronale in tanti non vogliono rinunciare, assegnando a San Gerardo anche la valenza simbolica: fare della festa un momento per costruire intesa nella cittadinanza, per ritrovarsi uniti a celebrare il patrono. E far così ripartire anche idealmente la città capoluogo.
Tra le associazioni che si stanno mobilitando su questo fronte c’è San Gearrdo La Porta che sta curando il restauro della statua lignea e le iniziative collaterali.
Il restauro è cominciato in autunno ed è stato affidato a Mimmo Saracino. Nel frattempo, l’associazione ha chiesto a Felice Lovisco di realizzare una statua del Santo in miniatura, da far girare nei quartieri: tra preghiere ed eventi, la città sta contribuendo anche alla raccolta fondi per ultimare il restauro.
«C’è grande mobilitazione – spiega il tesoriere dell’associazione, Raffaele Molinari – e le parrocchie continuano a chiederci di ospitare la riproduzione della statua». In questi giorni è a Macchia Romana, ma presto toccherà altri rioni.
Un’operazione che San Gerardo La Porta sta portando avanti con il gruppo dei Portatori della Iaccara. «La collaborazione è cominciata a ottobre, con la manifestazione celebrativa di San Gerardo nella data “ufficiale” del Santo. Ora proseguiamo questo cammino in città».
Lo scopo è soprattutto quello di far conoscere il Santo e la sua storia ai potentini, «che non sempre hanno consapevolezza di questo pezzo di identità cittadina. Ed è bello che siano i cittadini a contribuire al restauro della statua del patrono. È un segno di appartenenza».

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