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Uno scorcio della spiaggia di San Girolamo

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La spiaggia ormai è «inesistente» e il mare è diventato «una palude». A sostenerlo sono i residenti iscritti al gruppo facebook “Vivere-La voce di San Girolamo – Fesca – Marconi” che, sulla questione, hanno anche scritto una lettera-aperta al sindaco di Bari Antonio Decaro. Una lettera molto garbata ma ferma in cui, anche attraverso le foto allegate e postate sui social, denunciano lo stato di degrado e di abbandono del litorale del quartiere San Girolamo di Bari. Uno di loro, Antonio Cavalluzzi, ha pubblicato un posto rivolgendosi direttamente al sindaco Decaro e invitandolo a un incontro-confronto sul problema.

«Carissimo sindaco, la stimo molto per la sua dedizione e il suo impegno giornaliero nel rendere migliore la nostra città, e in molti casi ce l’ha fatta – scrive Cavalluzzi -. Però mi permetta di dirle che “non è giusto!”. Stamattina ho letto il suo post su Pane e pomodoro (il riferimento è a un breve scritto di Decaro con foto allegata dei primi bagnanti in spiaggia, del weekend scorso, ndr.) e ho pensato a quello che è toccato a noi a San Girolamo, e ho pensato “Non è giusto!!” Sappiamo tutti che non dipende da lei il fallimento di questo progetto e soprattutto delle spiagge e dei lavori a mare – prosegue il post diretto al primo cittadino -, ma ci piacerebbe sentirla pubblicamente su questo tema, venga a trovarci e si confronti con noi e cerchiamo di trovare una soluzione a questo scempio».

Quindi, la denuncia pubblica sulle condizioni del lungomare di San Girolamo e sul suo arenile. «Avevamo un mare cristallino e ora abbiamo quasi una palude e spiagge inesistenti, perché mangiate dal mare – continua Cavalluzzi -. Questa pagina era nata per portare una ventata di speranza sul nostro quartiere, ma purtroppo i nostri buoni presupposti si stanno spegnendo, è anche questo il compito di un sindaco, non “Spegnere i movimenti positivi che nascono nelle periferie”. Ci venga a trovare per fare una chiacchierata. Non so se questa lettera le arriverà ma noi ci crediamo, ancora per un po’… non so per quanto».

Insomma, una denuncia e una sorta di ultimo, accorato appello al primo cittadino nel tentativo di mettere fine al degrado e all’abbandono di una zona che, con gli interventi eseguiti sulla piazza negli ultimi anni, avrebbe dovuto essere un “fiore all’occhiello” dell’amministrazione. Ma che sembra proprio non decollare, proprio come l’ormai nota “piastra” rimasta desolatamente vuota e ancora a caccia di gestori per i suoi locali.

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