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POTENZA – «C’è chi ha ricevuto la multa nonostante tre dosi di vaccino anti-Covid, chi si mantiene con una pensione minima e di quella cento euro non può farne certo a meno, c’è chi ha ritardato la somministrazione del booster di qualche settimana per colpa del sistema di prenotazioni sulla piattaforma e infine c’è anche chi non ha fatto il vaccino perché intanto ha contratto il Covid. La Regione faccia subito qualcosa per chiarire con Agenzia delle entrate e Ministero della Salute il criterio alla base delle sanzioni previste per gli over 50 non in regola con le vaccinazioni anti-xovid nel periodo durante il quale per questa categoria, era entrato in vigore l’obbligo vaccinale».

È quanto dichiarato ieri in una nota dal segretario della Uil Pensionati di Basilicata, Carmine Vaccaro, provando a denunciare la realtà di una situazione che, proprio in questi giorni, sta interessando una categoria specifica di cittadini, «in un contesto di grave crisi economica legata ai rincari energetici e delle materie prime».

Con la notifica di una serie di sanzioni irrogate ai sensi del decreto legge 1/2022, che ha introdotto l’obbligo vaccinale per chi ha compiuto 50 anni o li avrà entro il prossimo 15 giugno: 100 euro per chiunque non si sia vaccinato oppure ha eseguito soltanto la prima dose o la seconda senza il richiamo nei termini previsti.

«La sanzione – spiega la nota di Vaccaro – è notificata dall’Agenzia delle Entrate, a irrogarla è il ministero. Prima dell’avviso di addebito, il cittadino riceve una comunicazione di avvio del procedimento, lettere inviate proprio in questi giorni e che diversi cittadini lucani hanno portato all’attenzione della segreteria della Uil Pensionati di Basilicata».

«L’obbligo vaccinale è un dovere per i cittadini – evidenzia il segretario Uilp – ma anche le istituzioni avrebbero dovuto farsi promotrici di una campagna informativa capillare, che spiegasse nel dettaglio il funzionamento delle sanzioni o che permettesse un sistema di prenotazione immediato per gli over 50 a cui il decreto era indirizzato».

«In Basilicata non ho visto niente di tutto ciò – continua Vaccaro – per questo mi chiedo se sia giusto che una persona anziana con una pensione minima di 280 euro debba essere privata di 100 euro, in un momento di crisi economica grave, tra l’altro in una situazione in cui, le misure di contenimento della pandemia stanno via via scemando. Nei nostri uffici quotidianamente stanno arrivando segnalazioni e in diversi casi credo che gli avvisi siano partiti a sproposito. Come nel caso segnalatoci da una signora. Fa la terza dose con 14 giorni di ritardo e le arriva comunque la multa. Un ritardo probabilmente frutto del sistema di prenotazione e della prima data disponibile. Sappiamo bene come questo sistema in diversi casi non abbia eccelso per tempi rapidi e velocità di accesso».

«Un’altra questione veramente paradossale – prosegue il segretario della Uilp – è che in questo conteggio sono inclusi anche gli over 50 che non si sono vaccinati perché intanto hanno contratto il Covid. Il guaio è che toccherà a loro far partire il ricorso all’avviso ricevuto, entro 10 giorni segnalando alla propria azienda sanitaria il motivo della non vaccinazione, per provare ad evitare la multa da 100 euro. L’interessato dovrà inviare una comunicazione all’agenzia delle Entrate in cui riferire di aver mandato le proprie giustificazioni all’azienda sanitaria per non essersi vaccinato. Entro altri successivi 10 giorni sarà sempre la Asl a dover comunicare alle Entrate se la sanzione va irrogata oppure no. Una procedura per nulla agevole e che produrrà non pochi disagi ai cittadini, in buona parte all’oscuro di questi passaggi burocratici. Se invece l’azienda sanitaria considera ingiustificabili le ragioni della mancata vaccinazione, l’iter andrà avanti con la notifica da parte dell’Agenzia delle entrate, via pec o raccomandata, dell’avviso di addebito che avrà valore di titolo esecutivo. Il destinatario avrà comunque 60 giorni di tempo per pagare oppure 30 per presentare ricorso davanti al Giudice di pace».

Vaccaro conclude, pertanto, appellandosi all’assessore regionale all’Agricoltura, Francesco Fanelli e al governatore Vito Bardi, perché chiedano urgentemente una verifica, «soprattutto per i tanti pensionati con un reddito bassissimo, che di certo non godono di pensioni d’oro».

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Fabio Grandinetti

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