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RIONERO – All’Irccs Crob un corso per operatori dei registri tumori Airtum, il tutto in giorni di attività che prenderà il via oggi, lunedì 14 dicembre. Il corso nasce dalla collaborazione tra Airtum (Associazione italiana registri tumori) e Sie (Società italiana di ematologia). L’obiettivo è quello di “rendere coerenti, precise e ben documentate le raccomandazioni per l’inserimento nei registri tumori delle neoplasie ematologiche”. “I tumori ematologici: criticità nella diagnosi, registrazione e classificazione” è il titolo del corso dedicato agli operatori dei registri tumori, organizzato dalla direzione scientifica dell’Irccs Crob, in collaborazione con la Sie e l’Airtum. Una due giorni di attività che prenderà il via a partire dalle ore 13.30 con i saluti del direttore generale Irccs Crob Giuseppe Nicolò Cugno, del direttore scientifico e membro del consiglio direttivo Sie Pellegrino Musto e del vicesegretario nazionale dell’Airtum Lucia Mangone.
“Il corso nasce da una recente collaborazione tra Airtum e Sie” spiega Pellegrino Musto, presidente della commissione nazionale Sie per la revisione dei criteri registrativi dei tumori del sangue. L’obiettivo è “rendere coerenti, precise e ben documentate le raccomandazioni per l’inserimento nei registri tumori delle neoplasie ematologiche. La registrazione dei tumori emolinfopoietici, infatti, è complessa perché presenta frequentemente un’eterogeneità, legata alle peculiarità morfologiche, fenotipiche e molecolari, che potrebbe sfuggire ai criteri classificativi standard attualmente in uso”. In particolare nel corso delle giornate formative saranno discusse, da esperti di livello nazionale, le principali criticità diagnostiche e registrative dei tumori ematologici più frequenti. Allo stesso tempo il corso sarà un’occasione di studio attivo e partecipato con l’obiettivo di lanciare nuove proposte per criteri univoci finalizzati alla corretta registrazione di questi tumori. “L’obiettivo dei registri tumori – ricorda la nota diffusa dalla giunta che annuncia l’evento – è di offrire un panorama della epidemiologia dei vari tipi di neoplasie in un dato territorio. Attualmente i registri tumori coprono oltre il 50% del territorio nazionale e sono molte le aree italiane che hanno iniziato un percorso di registrazione e di accreditamento presso l’Airtum. Tra queste il registro tumori di Basilicata, i cui dati sono stati recentemente inviati per l’accreditamento. Le informazioni derivanti dai registri tumori sempre più spesso vengono utilizzate negli studi clinici, nella valutazione di impatto ambientale e nella programmazione sanitaria. Sugli andamenti di tali dati si prendono decisioni e si allocano risorse. Per tale motivo è necessario che le procedure di registrazione e codifica dei tumori rispondano a rigorosi standard nazionali e internazionali. Solo in questo modo sarà possibile una lettura univoca dei risultati e la loro confrontabilità”.
“L’iniziativa promossa dall’Irccs Crob di Rionero – incalza Michele Napoli, capogruppo Forza Italia – ha una particolare rilevanza medico-scientifica specie per l’obiettivo centrale che si intende perseguire che è quello di rendere coerenti, precise e ben documentate le “raccomandazioni” per l’inserimento nei registri tumori delle neoplasie ematologiche. Tutto ciò non può che accelerare l’esame e l’approvazione della nostra proposta di legge, presentata il 30 settembre scorso, per l’istituzione del Registro. Non a caso alla vigilia delle giornate formative si sottolinea, da parte degli organizzatori, che lo scopo dei registri tumori è di offrire un panorama della epidemiologia, lo stesso che persegue la nostra proposta di legge per superare una gravissima lacuna causata da una legge (la n.14 del 2011) che contiene solo cinque articoli generici. Una situazione ancora più incomprensibile ed ingiustificata in presenza sul territorio regionale di alcuni fattori di rischio, tra i quali, l’estrazione petrolifera in un’area vasta in cui è localizzato il Parco Nazionale Val d’Agri, la presenza accertata di tremolite nell’area sud della provincia di Potenza, la questione Fenice con l’incidenza per il Vulture-Alto Bradano”. Napoli chiede “un atto di responsabilità delle istituzioni” alla luce dei “fattori in grado di arrecare pregiudizio alla salubrità e alla sicurezza degli ambienti di vita e di lavoro della nostra popolazione”.
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