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SI SONO radunati davanti all’ingresso del vecchio Pronto soccorso dell’Annunziata i medici e gli infermieri dell’ospedale che per la giornata di oggi hanno indetto una giornata di sciopero con tanto di corteo e di interventi che si alterneranno al Cinema Italia.

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L’obiettivo è riuscire a smuovere l’indifferenza del Governo nei riguardi della sanità cittadina e regionale, puntando l’attenzione anche sulla situazione in cui versa il Pugliese di Catanzaro (LEGGI)

Trecentocinquanta medici rispetto ai 650 previsti e 450 infermieri rispetto ai 700 della pianta organica. Sono questi i numeri, resi noti dal segretario della Cisl medici, Rodolfo Gualtieri, relativi alla situazione del personale in servizio nell’ospedale Annunziata di Cosenza. «Sono presenti nell’ospedale Annunziata di Cosenza 350 medici – ha detto Gualtieri – a fronte dei 650 che prevede la pianta organica e ci sono soltanto 450 infermieri contro i 700 che dovrebbero esserci. Siamo ridotti alla metà e il dato non è aggiornato perché anno per anno tutti quelli che vanno in pensione o che si ammalano aumentano. Quindi è chiaro che la situazione è ormai al collasso».

Sergio Abonante, della segreteria regionale dell’Associazione nazionale medici ospedalieri (Anaao-Assomed), a margine della protesta, ha chiesto le dimissioni del «ministro Lorenzin che si è rivelato incapace e insensibile rispetto a quanto sta accadendo. Al ministro ricordiamo il suo impegno a ritornare in Calabria. Da parte nostra abbiamo fatto il possibile e anche l’impossibile, ma la situazione è arrivata al limite».

Teresa Papalia, della Cgil Medici, ha affermato che «da oltre un anno avevamo annunciato un implosione e così è stato. Il personale medico e infermieristico è costretto a turni aggiuntivi per garantire le prestazioni in pronto soccorso. Oggi alla politica diciamo di cambiare verso, perché dopo tanti anni di pressapochismo e di mancata programmazione è arrivato il momento di prendere decisioni serie». 

In platea anche il sindaco e presidente della Provincia di Cosenza, Mario Occhiuto, ed altri esponenti politici ed istituzionali della città.

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