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«Sono felice perché oggi, attraverso un segno concreto che dimostra ancora una volta come quella vicenda sia stata solo una fiera di assurdità e di sopraffazione, giustizia si compie ancora una volta. Giustizia per me, giustizia per la mia Casa, giustizia per i miei cari e per coloro che mi sono stati vicini in questi anni».

Così Vittorio Emanuele di Savoia commenta la notizia, riportata dal Giornale, del riconoscimento in suo favore della somma di 40 mila per l’ingiusta detenzione subita nel 2006.

Fu la magistratura di Potenza, in un’inchiesta diretta dall’allora pm del capoluogo lucano Henry John Woodcock, a disporre l’arresto del principe di casa Savoia (restò in carcere sette giorni, poi ebbe i domiciliari) per associazione per delinquere, corruzione, sfruttamento della prostituzione: reati, tutti, dai quali Vittorio Emanuele di Savoia è stato assolto o prosciolto in date e in luoghi diversi.

«Il mio primo pensiero – dice ora Vittorio Emanuele – va però a quelle persone che si sono trovate e che si trovano in situazioni analoghe, senza avere le possibilità di difendersi e di combattere come ho potuto fare io in questi anni e che vedono le proprie famiglie distruggersi. Casa Savoia è sempre stata vicina a chi soffre a causa delle ingiustizie. Per questo motivo – conclude – devolverò in beneficenza l’intera cifra che mi si vorrà concedere a titolo di risarcimento, destinando la somma a un ente specializzato nell’assistenza a questo genere di situazioni di sofferenza e di prova».

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