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A Catanzaro presso l’ex Stac la Cineteca della Calabria e la Casa del Cinema, con il sostegno del Mibact e del Comune di Catanzaro, organizzano la mostra fotografica “Calabrie/Territori di cinema” con l’obiettivo di valorizzare e far conoscere una regione che ha dato i natali a tante professionalità del cinema e che si pone come set naturale per le future produzioni. Paesaggi, paesi, film, attori e registi: la Calabria vista con gli occhi del cinema possiede una storia antica che la Cineteca della Calabria recupera per portarla ai nostri giorni.

La mostra antologica si propone come un viaggio alla scoperta di una regione artisticamente attiva che il cinema italiano ha fatto conoscere: dalla montagna al mare, con i suoi 800 km di costa attraverso suggestivi scenari naturali e castelli ricchi di storia, fino a paesini remoti ed angoli dimenticati.

La mostra si snoda in diversi percorsi raccontando la storia cinematografica di luoghi, paesaggi, ma anche di persone: ci sono Raf Vallone, Vittorio de Seta, il padre del cinema documentario italiano, ma anche i direttori della fotografia Tony Gaudio e Nicholas Musuraca, che vivono da protagonisti la grande avventura del cinema americano prima e dopo la seconda guerra mondiale.

Una sezione è dedicata, poi, ai cineromanzi dei film girati in Calabria, da quelli più conosciuti come Il brigante Musolino e Il lupo della Sila a quelli recuperati dalla Cineteca della Calabria come Carne Inquieta di Silvestro Prestifilippo e Tempo d’amarsi di Elio Ruffo.

Una visione del Sud che parte dagli studi di Ernesto de Martino, dai documentari di Luigi di Gianni per riscoprire attraverso il cinema documentario i valori di una cultura e di una società fortemente identitaria. Un percorso espositivo ricco e articolato che racconta la ricchezza e la varietà del cinema.

Oggi si parla sempre più di “cine-turismo”, fenomeno culturale ed economico che spinge tanti cinefili e non solo a muoversi ed a organizzare viaggi per scoprire dal vero i luoghi di film celebri, i paesaggi diventati memorabili per sequenze d’eccezione, gli sfondi di storie che il cinema ha reso immortali; luoghi che, entrati nell’immaginario collettivo, hanno contribuito in modo determinante al formarsi della nostra cultura. La mostra, con ingresso libero, sarà visitabile fino al 24 aprile.

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