2 minuti per la lettura
Spostavano la droga, in particolare, da Mesagne a Brindisi, dove è stato scoperto dagli investigatori un appartamento trasformato in un vero e proprio supermercato degli stupefacenti, per poi tornare nuovamente a Mesagne, tagliata, confezionata e suddivisa in dosi, pronta per poter essere immessa sul mercato. L’obiettivo di questi trasferimenti era quello di eludere le investigazioni della polizia giudiziaria.
E’ quanto hanno accertato gli agenti del Commissariato di Polizia di Mesagne con la collaborazione della Squadra Mobile di Brindisi, del Commissariato di Ostuni. Questi, con il Reparto Prevenzione crimine della Polizia di Stato di Lecce e Napoli, il Reparto cinofili della Polizia di frontiera e il IX reparto volo di Bari, hanno eseguito ieri mattina all’alba una ordinanza cautelare agli arresti per 15 persone, 6 in carcere e 9 ai domiciliari.
Il provvedimento è stato emesso dal gip del tribunale di Brindisi, su richiesta della Procura della Repubblica. L’operazione è stata denominata ‘Day by day’. Le indagini sono iniziate nel settembre 2020 a seguito di una aggressione violenta nei confronti di uno degli indagati dell’operazione di ieri e sono durate circa un anno.
E’ stata svelata l’esistenza di una fitta rete di spaccio di cocaina, ben ramificata, che operava nel territorio della provincia di Brindisi. A costituire il gruppo, erano soprattutto cittadini di Mesagne. Le basi logistiche erano state approntate in quel centro e a Brindisi. Dall’uomo aggredito gli inquirenti sono risaliti man mano ad altri presunti esponenti del gruppo criminale riuscendo, grazie a tecniche tradizionali e a intercettazioni, a individuare i componenti della filiera fino a identificare il presunto punto di riferimento e approvvigionatore della sostanza nel territorio e il suo unico fornitore. E’ stata individuata, inoltre, una lunga serie di assuntori provenienti da diverse città della provincia.
Questa distribuzione capillare della droga obbediva a precisi e pianificati modi di operare. Inoltre i componenti dell’organizzazione utilizzavano precauzioni accurate nelle comunicazioni e avrebbero obbligato gli acquirenti al trasporto delle dosi di stupefacente con metodologie pericolose, facendogliele persino ingoiare.
Questa rete riforniva le piazze di spaccio di Mesagne con oltre 100 grammi di cocaina alla settimana, garantendo l’approvvigionamento di stupefacente a numerosi consumatori anche in pieno periodo di chiusure per covid (lockdown). Sono stati ricostruiti diversi episodi di spaccio di droga.
Nel corso delle indagini sono stati sequestrati 300 grammi di cocaina e sono state arrestate in flagrante quattro persone, oltre a essere stati identificati gli assuntori segnalati all’autorità amministrativa per le violazioni delle normative sugli stupefacenti.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA