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CATANZARO – Saranno sospese dal prossimo 2 marzo tutte le attività assistenziali inerenti ricoveri e prestazioni ambulatoriali dei reparti della Fondazione per la ricerca e la cura dei tumori Tommaso Campanella di Catanzaro. E’ quanto dispone un decreto firmato dal presidente della Fondazione, Paolo Falzea, e dal direttore generale, Mario Martina. Nel decreto si rileva, tra l’altro, che «alcuni dei maggiori creditori hanno già formalmente comunicato che dal prossimo mese non saranno evasi gli ordini di fornitura di farmaci e reagenti in assenza di un piano di pagamento dei debiti con la indicazione di tempi certi» e che «per evitare improvvise carenze di farmaci e dispositivi medici, indispensabili per la vita dei pazienti, ed assicurare la continuità assistenziale, la situazione impone al management di programmare la sospensione di tutte le attività assistenziali dal 2 marzo 2005 con ogni possibile cautela a garanzia dei pazienti in trattamento in attesa che la Regione perfezioni l’atto transattivo».
Il provvedimento di sospensione, che la data di oggi, è stato notificato ai Ministri della Salute, dell’Economia e degli Affari regionali, al Prefetto di Catanzaro, al presidente della Regione, al rettore dell’Università Magna Grecia, ai sub Commissari per il Piano di rientro, al dirigente generale del dipartimento Tutela della Salute, ai dg dell’Azienda Mater Domini, dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro al Sindaco di Catanzaro ed alle centrali operative calabresi del 118. Nel testo Falzea e Martina, dopo avere ricordato la convocazione dei soci fondatori davanti al notaio «affinchè adottassero i provvedimenti di loro competenza per garantire il funzionamento della Fondazione o, in mancanza, la messa in liquidazione ricorrendo le condizioni di impossibilità a perseguire lo scopo sociale» rilevano che in quella sede «la Regione si è impegnata a pervenire ad un accordo transattivo del giudizio pendente innanzi al tribunale di Catanzaro erogando alla Fondazione risorse necessarie a consentire di continuare a garantire servizi e salvaguardare i livelli occupazionali».
Il presidente e il direttore generale evidenziano, inoltre, che «la Fondazione non ha alcun titolo giuridicamente rilevante da utilizzare nei confronti dei creditori affinché sospendano le procedure esecutive aventi ad oggetto le erogazioni da parte dell’Asp di Catanzaro».
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