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Torna a essere pesante il bilancio tracciato dal bollettino Covid della Regione. Risalgono i contagi ma soprattutto i ricoveri e il numero delle vittime causati dal virus. Sono infatti 8 mila 441 i nuovi casi nelle ultime 24 ore su 62 mila 971 tamponi giornalieri eseguiti (l’incidenza rimane a livelli stabili, al 13,4 per cento). Le persone che purtroppo hanno perso la vita sono state 16.
Delle 114 mila 657 attualmente positive, 690 sono ricoverate in area non critica (nel bollettino di lunedì erano 682) e 40 (numero identico a quello della precedente rilevazione), in terapia intensiva. Secondo quanto riporta l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), nei reparti di malattie infettive e pneumologia il 24 per cento dei letti è occupato da pazienti positivi al coronavirus, otto punti sopra la media nazionale, uno in più rispetto alla precedente rilevazione (Nove punti sopra la soglia critica individuata dal Comitato tecnico scientifico).
Mentre nelle terapie intensive, il tasso di occupazione è si è assestato all’8 per cento, tre punti percentuali comunque sopra la media nazionale e due sotto la soglia critica per la zona gialla individuata dal Comitato tecnico scientifico. Costante grossomodo anche il numero degli interventi del 118 per casi Covid o sospetti tali, col tasso del 7,82 per cento, 199 casi su 2 mila 546 in tutto il territorio regionale.
Questi i nuovi casi per provincia: Bari: 2 mila 967; Provincia di Lecce: 1.759; Provincia di Taranto: 1.162; Foggia: 1.089; Brindisi: 888; Bat, 513. I residenti fuori regione sono 46 mentre 17 sono di provincia non definita. La curva dei nuovi casi si mantiene in Italia in una situazione di ‘plateaù, ovvero di stabilità, ma sempre su numeri elevati e questo ha una diretta conseguenza: aumentano i pazienti che necessitano di assistenza ospedaliera.
A dimostrarlo è il dato sull’occupazione dei reparti ordinari salito al 16 per cento, sforando così la soglia di allerta fissata al 15 per cento. Un campanello di allarme, mentre in Italia si sono superate le 160mila vittime dall’inizio della pandemia. Un quadro che si accompagna ad una crescente preoccupazione anche a livello europeo per la persistenza di focolai «significativi» in vari Paesi.
Nelle ultime 24 ore, evidenziano i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 4 aprile, l’occupazione dei posti letto nei reparti ospedalieri di area non critica da parte di pazienti Covid sale dunque di un punto percentuale raggiungendo il 16 e supera il 20 in 7 regioni (tra queste la Puglia). L’occupazione delle terapie intensive, invece, è sempre stabile al 5 per cento a livello nazionale, sotto la soglia di allerta del 10, ma resta al 10 in Calabria e al 12 in Sardegna.
«Con la fine dello stato di emergenza è importante non abbassare la guardia, continuare a mantenere i comportamenti che siamo abituati a rispettare, ed evitare situazioni potenziali di contagio. I casi diminuiranno con l’estate, anche se in autunno è possibile aspettarsi unarecrudescenza», è quanto ha spiegato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, a margine della visita all’Università Pontificia Salesiana in occasione della Giornata di do nazione del sangue «Una goccia che salva la vita», organizzata dall’ateneo in collaborazione con la Croce Rossa Italiana. Al termine della sua visita, Sileri ha sottolineato quanto sia importante, e la pandemia lo ha ricordato, investire nella ricerca e nella formazione.
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