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MATERA – Ancora due settimane e il conferimento di rifiuti nella discarica di La Martella cesserà.
E’ questo il tempo residuo che è stato verificato anche nel corso della riunione dell’Osservatorio regionale dei rifiuti che si è tenuto ieri a Potenza.
Le questioni aperte e già conosciute e approfondite che vanno dall’esaurimento dei volumi ai problemi di mungimento del percolato rimangono sotto osservazione ma al momento l’autonomia della discarica è arrivata sostanzialmente al limite. Una situazione già conosciuta.
Un percorso che era già stato comunicato nei mesi scorsi ma che a questo punto è quasi completato (circa 6-700 i metri cubi ancora disponibili) anche perchè le soluzioni alternative in queste settimane non sono state trovate e dunque lo scaricabarile di responsabilità può ripartire tra chi ancora non ha posto in essere un piano regionale dei rifiuti, chi prova a districarsi con difficoltà tra le diverse realtà della provincia di Matera dove la sola Pisticci è ad oggi aperta ed operativa e chi non riesce a risolvere gli endemici problemi di una struttura come quella materana che si trascinano tra problemi strutturali e datati nel tempo e difficoltà operative che impediscono ad oggi soluzioni definitive in proiezione futura. In questa condizione ieri la presa d’atto che l’esaurimento dei volumi è ad un passo ed in mancanza di situazioni diverse Matera dovrà conferire i propri rifiuti altrove. Oggi una nuova riunione operativa nella quale i tecnici di Regione, Provincia e Comune proveranno a confrontarsi per cercare la soluzione.
Tra le ipotesi allo studio la prima porta a vedere Matera conferire nella discarica di Pisticci magari procedendo preventivamente a separare la frazione organica dei rifiuti, cosa che a Pisticci non sarebbe tecnicamente fattibile. «Lì ci sono i volumi per poter portare i nostri rifiuti, dovremmo vedere solamente come fare, lavorando magari sulla frazione organica preventivamente. L’alternativa è Tricarico ma al momento la discarica è chiusa e non sappiamo esattamente quanto ci vorrà per riaprirla, i tempi restano da verificare, probabilmente più di 15 giorni» fanno sapere dall’Amministrazione comunale materana indicando le alternative ad oggi più probabili allo studio visto che l’idea di andare in Puglia è già stata respinta nei mesi passati.
Di avviso leggermente diverso il presidente della Provincia Francesco De Giacomo: «stiamo lavorando per cercare la migliore soluzione per non andare in emergenza, Pisticci è già oggi sotto pressione e mi sembra difficile che possa sostenere anche i rifiuti di Matera, una soluzione potrebbe essere Tricarico se si riuscisse ad accelerare la riapertura che comunque dovrebbe esserci a breve».
A sciogliere questi nodi dovrà essere naturalmente la Regione e i tempi per una decisione sembrano davvero essere finiti. Suona strano che in una capitale europea della cultura (termine abusato ma in questo caso quantomai calzante) si debba aspettare probabilmente l’ultimo secondo dell’ultimo giorno per decidere cosa fare dei rifiuti (pochi) che i cittadini producono.
p.quarto@luedi.it
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