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POTENZA – «E così nel giro di pochi giorni l’imprenditore Sandro Signorelli, titolare della società Sasi srl di Melfi, incassava la somma di 5.566 euro per un lavoro di cosiddetto “pronto intervento” che lo stesso aveva espressamente sollecitato e richiesto». Grazie anche all’«adeguata “spinta”» dell’ex sindaco Alfonso Salvatore.
Detto, fatto. Secondo il gip Tiziana Petrocelli il “sistema” scoperto nel Comune federiciano dagli agenti della mobile di Potenza agiva molto rapidamente, se si muovevano certe leve. E un lavoretto di “pronto intervento” arrivava nel giro di poche ore all’imprenditore “amico” che aveva bisogno di un po’ di liquidità. Bastava rivolgersi all’ufficio giusto, e il “pronto appalto” si metteva in funzione.
E’ accusato di «turbata libertà del procedimento di scelta del contraente» l’ex sindaco Salvatore. In concorso con il capo dell’ufficio tecnico Berardino D’Amelio e Signorelli, l’imprenditore che si sarebbe premurato di “raccomandare” in Comune.
Signorelli è l’interlocutore a cui D’Amelio spiega, poco lontano dalla microspia piazzata nella sua stanza, che a Melfi i lavori vengono affidati «a seconda della coalizione che governa l’ente», sulla base di una puntuale «indicazione politica». Una battuta per liberarsi di lui, ha sostenuto l’architetto in carcere da martedì nel suo interrogatorio di garanzia. Fatto sta che proprio l’intervento di un ex primo cittadino avrebbe propiziato l’affidamento di un lavoretto alla sua ditta.
A rivelare la “spintarella” è stato sempre D’Amelio vicino alla solita microspia. «M’ha detto: “Vedi se puoi fare qualcosa”. Ho detto: “Va bene, sicuramente troveremo qualcosa”». Quindi raccoglie il suggerimento di Signorelli per affidargli dei lavori di messa in sicurezza su un cantiere già affidato alla sua ditta.
«La proposta – scrive il gip – trovava concorde D’Amelio che affermava: “Vabbè d’accordo vediamo che si può fare. Allora facciamo questa cosa?”».
Quindi l’affidamento dei lavori urgenti di “manutenzione di via Chiuchiari e altro” alla Sasi srl. Con la motivazione che la stessa “la stessa si era resa immediatamente disponibile”.
Possibile che una prassi simile sia passata del tutto inosservata ai vertici dell’ente? A questa e tante altre domande dovrà rispondere il sindaco di Melfi Livio Valvano, agli arresti domiciliari da martedì, che stamattina comparirà a Potenza davanti al gip Petrocelli per il suo interrogatorio di garanzia.
l.amato@luedi.it
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