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COSENZA – Uno splendido esemplare di cicogna bianca è morto a Malito (CS) per le ferite causate da ripetuti colpi di arma da fuoco. A nulla è valso un intervento chirurgico finalizzato alla ricomposizione di una frattura di una zampa inferiore. Secondo gli esperti, il volatile aveva almeno altri dieci pallini conficcati in varie parti del corpo.

Un episodio denunciato con forza dal Cipr, il Comitato Italiano per la Protezione degli Uccelli Rapaci, che in un comunicato a firma del presidente Mauro Tripepi protesta e invita a un maggior rispetto verso la fauna soprattutto quando, come in questo caso, si tratta di esemplari tutelati dalla legge: “Come è possibile, deliberatamente, puntare un fucile e sparare contro un animale che con la sua grande sagoma si staglia contro il cielo facendo sì che muoia o, peggio, che si trascini sul terreno, agonizzante per le ferite?”.

“La Cicogna bianca – continua Tripepi – pur essendo un selvatico protetto dalla legge, è oggetto continuo di caccia da parte dei bracconieri che non esitano ad entrare in azione nelle aree protette e nonostante il rispetto imposto per gli animali sotto tutela. È di anni ormai la scoperta entusiasmante per i naturalisti che le cicogne erano tornate a nidificare in Calabria e non erano stati pochi gli appassionati, i turisti e i curiosi che si erano portati sotto il traliccio dove la cicogna aveva costruito un nido voluminoso. E tuttavia quel via vai sotto il traliccio era segno, certo irrispettoso per la tranquillità dei volatili, di un’ammirazione per la bellezza elegante delle cicogne. Purtroppo questo esemplare trovato a Malito, nonostante l’impegno degli agenti della Polizia provinciale, non è stato fortunato

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