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Banca Popolare di Bari ha chiuso il 2021 con una perdita netta pari a 170,8 milioni di euro. E’ quanto si legge nella nota diffusa al termine del consiglio di ammnistrazione dell’istituto di credito, che ha esaminato e approvato il progetto di bilancio relativo allo scorso anno.

Si tratta, specifica la banca rispetto agli aggregati economici, di dati che «non sono confrontabili con quelli dell’anno precedente, in quanto i saldi dell’anno 2020 coprono un periodo amministrativo di 2 mesi e mezzo, dal 16 ottobre 2020 al 31 dicembre 2020». Il margine di intermediazione si attesta a 208,9 milioni di euro, il margine di interesse a 116,8 milioni di euro e le commissioni nette a 87,1 milioni di euro.

Quanto al costo del credito, le rettifiche di valore si attestano a 84,4 milioni di euro, mentre il risultato netto della Gestione finanziaria raggiunge al 31 dicembre 2021 i 123,8 milioni di euro. Il totale dei costi operativi è pari a 319,6 milioni di euro, anche tenuto conto delle azioni di revisione della struttura operativa e dell’accantonamento netto “una tantum” per l’adesione al Piano di incentivazione all’esodo, pari a circa 44 milioni di euro.

Nel dettaglio, i risultati evidenziano, sul versante dell’attività di intermediazione, uno stock di impieghi alla clientela pari a 5.081 milioni di euro, (rispetto ai 5.165 nel 2020). Sul fronte della raccolta, la ricomposizione delle preferenze della clientela, a fronte dell’incertezza del contesto economico complessivo, ha condotto quella diretta da clientela a un valore di 6.356,4 milioni di euro, con una riduzione del 2,6% rispetto ai 6.528,5 milioni di euro del 2020.

Al 2021 l’incidenza percentuale dei crediti non performing lordi rispetto al totale crediti verso clientela lordi (Npl Ratio Lordo) si posiziona al 9,9% (7,6% al 2020), mentre l’indicatore al netto delle rettifiche di valore (Npl Ratio Netto) è pari al 5,5% (4,1% a fine 2020), in aumento anche per effetto della prima applicazione della nuova definizione di default.

Il rapporto di copertura complessivo sui crediti deteriorati, si mantiene a livelli elevati (47,3% al 2021, rispetto al 48,2% di fine 2020). In relazione agli indicatori prudenziali di vigilanza, la Banca mantiene livelli adeguati, sia sulla posizione di liquidità sia su quella di solidità patrimoniale: al 31 dicembre, il Cet 1 Ratio si posiziona al 16,22% rispetto al 20,04% del 2020, il Total Capital Ratio si attesta al 16,57% rispetto al 21,47% del 2020, mentre l’indicatore di liquidità Lcr si posiziona al 264%, rispetto al valore di 315% circa del 2020.

Banca Popolare di Bari, ad ogni modo, punta su famiglie e pmi nel piano aggiornato 2022-2024. Nel comunicato sui conti 2021 la banca sottolinea gli «obiettivi per il pieno rilancio aziendale» presentano una focalizzazione sul sostegno alle Famiglie e Imprese piccole e medie dei territori della Banca e una completa declinazione del nuovo modello commerciale, nonché una serie di iniziative strategiche che mirano a rendere più efficienti i processi commerciali e la macchina operativa».

L’istituto ricorda «l’ingresso nel Gruppo Mcc, concretizzatosi nel mese di marzo 2021, e la necessità di tener conto del rinnovato contesto economico e di alcuni scostamenti, emersi nel 2021, rispetto ai target previsti dal precedente Piano Industriale 2021-2024, hanno reso necessario l’aggiornamento del Piano stesso, con orizzonte 2022 – 2024».

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