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UNA Basilicata ancora impantanata nella “grande crisi“, in linea col resto del Mezzogiorno d’Italia ma, se possibile, ancor più vittima della sua “inadeguatezza di sistema”, con ripercussioni sia strutturali che sociali.
E’ questa l’istantanea che il Centro studi della Uil ha scattato della nostra Regione ed esposto, ieri mattina a Potenza, nel corso d’una conferenza stampa presentata nella Seconda nota 2014 sul “Cambiamento sociale, istituzionale e del lavoro”, sono intervenuti Giancarlo Vainieri, coordinatore del Centro Studi Uil, Annalisa Percoco, Michelina Zampino, Massimiliano Bonomo, componenti dello stesso organismo di ricerca, e Carmine Vaccaro, segretario generale della Uil di Basilicata.
Dal documento emerge una regione con tremila occupati e seicento imprese in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (addirittura 2200 attività imprenditoriali in meno se si considerano gli ultimi 7 anni).
Una regione in cui la tenuta occupazionale, registrata nel secondo trimestre di quest’anno e attestatasi al più 1.2 per cento, è soltanto uno specchietto per le allodole sostenuto dall’ampliamento della platea dei cassintegrati, aumentati del 45 per cento rispetto al primo semestre del 2013 con 15 milioni di ore di cassa integrazione pagate.
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