1 minuto per la lettura
MELFI – Anche la Procura di Potenza vuol vederci chiaro sul carico di rifiuti solidi urbani che conteneva materiale radioattivo e che mercoledì scorso ha fatto scattare l’allarme del sensibilissimo portale del termodistruttore Fenice di Melfi che ha immediatamente diramato l’allarme.
Un atto quasi dovuto, anche se a 24 ore di distanza dall’ennesimo episodio che ha creato molto panico tra le popolazioni del posto, i messaggi delle autorità competenti sono rassicuranti. «A far scattare l’allarme potrebbe essere stato anche un banale rifiuto smaltito in maniera errata da un soggetto sottoposto a radio o chemioterapia», spiegano dal Comando provinciale dei vigili del Fuoco di Matera, dotato di un nucleo specializzato in radioattività per la presenza sul territorio del sito della Sogin.
(L’articolo completo sull’edizione acquistabile online e in edicola)
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA