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Gianluca Vurchio, sindaco di Cellamare

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CELLAMARE – Sotto scorta il sindaco di Cellamare. Troppe le intimidazioni e le minacce ricevute da Gianluca Vurchio negli ultimi due anni. Al punto che la Prefettura di Bari ha deciso di disporre un servizio specifico di vigilanza a tutela del primo cittadino nelle ore serali. La misura di protezione è attiva già dallo scorso mese di febbraio ed è stata assunta dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza sulla base di recenti denunce presentate dal sindaco della cittadina dell’entroterra barese.

Le intimidazioni sarebbero iniziate nel dicembre 2019, con una lettera minatoria indirizzata a Vurchio. Nel gennaio 2020, un ordigno distrusse poi gli spogliatoi dei nuovi campi di calcio comunali e, nei mesi successivi, ci sarebbero stati altri episodi intimidatori, sui quali sono in corso delle indagini per identificare i responsabili. In alcune circostanze, fino al dicembre scorso, sempre in orario serale e quando il sindaco andava alla postazione del servizio 118 dove lavora, sarebbe stato seguito e minacciato, anche con mezzi poi risultati rubati.

«Ho subìto in questi mesi atti intimidatori anche gravi da parte di persone a me sconosciute – si è limitato a spiegare il primo cittadino -, immagino legati alla mia attività istituzionale. Sono sindaco di un piccolo comune, ci metto sempre la faccia e forse ho dato fastidio a qualcuno».
Nei confronti di Vurchio, dopo i primi episodi del dicembre 2019 e del gennaio 2020, era già stata attivata una vigilanza generica, con auto dei carabinieri che passavano spesso dai luoghi da lui frequentati. Dopo gli ultimi episodi, questa forma di vigilanza è stata rafforzata e adesso «vengo scortato dai carabinieri la sera – ha aggiunto il sindaco di Cellamare – e devo sempre comunicare i miei spostamenti».

La notizia della scorta a Vurchio non ha rappresentato una “sorpresa” per gli altri sindaci. «La situazione di continue intimidazioni nei confronti di Gianluca ci era nota, ma abbiamo atteso che la magistratura svolgesse il suo legittimo lavoro istruttorio. Siamo a lui vicini da tempo ed io ho la fortuna di sentirmi quotidianamente. Oggi (ieri, ndr) gli ho detto che la decisione sulla scorta è la più gravosa ma quella più giusta. Lo Stato non può essere sotto minaccia continua. Perché un sindaco è lo Stato». E’ quanto ha dichiarato Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto e vicepresidente nazionale di Avviso pubblico, l’associazione che riunisce enti locali e Regioni contro mafie e corruzione.

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